Reliquiario con il Sacro Sangue nella Basilica del Sacro Sangue a Bruges Litografia con pietra tinta beige – British Museum – Wikipedia, pubblico dominio

Il 1° luglio la Chiesa celebra la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù, richiamo potente al cuore stesso della nostra fede: il sacrificio redentore di Cristo.
Questa solennità, istituita da Pio IX nel 1849 e inserita poi nell’ottava del Corpus Domini, ci invita a contemplare il valore inestimabile del sangue versato da Gesù sulla croce per la nostra salvezza.

Già nei primi secoli cristiani, i Padri della Chiesa meditarono sulla potenza salvifica del sangue di Cristo: simbolo di purificazione dal peccato (cfr. 1 Pt 1,2) e pegno di alleanza nuova ed eterna (cfr. Mt 26,28). Quel sangue non è semplicemente un’espressione rituale, ma la linfa viva di una misericordia che rinnova il cuore umano, interrompe le catene del male e apre alla riconciliazione con Dio.

Nel corso della Messa del 1° luglio, le preghiere e le letture sottolineano il mistero della passione. L’antifona d’ingresso ricorda l’opera salvifica del Signore che “ha versato in terra il suo sangue” (Sal 104,29), e l’orazione colletta domanda che entriamo “nella gloria della croce” per partecipare al trionfo dell’amore divino.

Vivere oggi questa festa significa accogliere dentro di sé la forza liberatrice del Preziosissimo Sangue. Nel silenzio della preghiera, possiamo offrire a Dio le nostre ferite, interiori ed esteriori, e lasciare che il Cuore di Cristo le trasformi in seme di speranza.
È un invito a non restare spettatori, ma a calare nella propria vita quotidiana l’efficacia redentrice di quel sacrificio: offrendo, come Lui, ogni gesto di amore e di servizio per i fratelli più bisognosi.

Così, celebrando il 1° luglio la festa del Preziosissimo Sangue, siamo richiamati a un impegno concreto: custodire la memoria del dono di Cristo, nutrirci alla fonte del suo amore e portare, nel mondo, il segno indelebile della sua misericordia.

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