Nel quarto secolo dell’era cristiana la Cappadocia visse un periodo di intensa e creativa vitalità culturale, che fu definita dallo Jaeger, in una delle sue opere sul cristianesimo, “neoclassicismo cristiano”.

Gregorio di Nissa di Teofano il Greco, ad Anapausas Meteora, Grecia – Wikipedia, pubblico dominio

Gregorio di Nissa insieme al fratello Basilio e a Gregorio di Nazianzo, fu tra i grandi protagonisti di questa mirabile fioritura spirituale, che promosse l’edificazione di una civiltà cristiana totale. Della sua vita conosciamo relativamente poco. Nato verso il 335 ed educato dal fratello Basilio, che insieme al Nazianzeno si era formato alla scuola di Atene, Gregorio abbracciò, in un primo momento, la carriera del retore e probabilmente si sposò. In seguito abbandonò la via dell’insegnamento e si ritirò in una comunità monastica nel Ponto fondata dal fratello. Tra i1 371 e i1 372 accettò di diventare vescovo di Nissa, nella stessa Cappadocia secondo il volere di Basilio.

Poco pratico di questioni amministrative divenne facile preda di calunnie e accuse fino ad essere arrestato ed in seguito deposto ad opera dell’avversario ariano Demostene. Nel 378 tornò alla sua sede e nel 379, alla morte del fratello Basilio, si trovò investito dalla responsabilità di difendere il credo niceno nella controversia trinitaria allora in corso.

Nello stesso anno assistette al Sinodo di Antiochia e nel 380 fu eletto vescovo metropolitano di Sebaste. Nel 381 partecipò al concilio di Costantinopoli; Teodosio, con un decreto dello stesso anno, lo designò come uno dei rappresentanti della fede ortodossa. Morì verso il 394.

San Gregorio di Nissa (Menologia di Basilio II, X secolo) – Wikipedia, pubblico dominio

Di fondamentale importanza per la conoscenza dell’antropologia del Nisseno il dialogo de anima et resurrectione, e coronamento del suo impegno dottrinale è da considerarsi, senza dubbio, l’Oratio catechetica magna, una summa della dottrina cristiana indirizzata ai catechisti. In ambito esegetico, oltre ai nostri scritti, vanno ricordati l’in Hexaemeron e il de opificio hominis, prosecuzione delle Omelie sull’Esamerone di Basilio, e i gruppi di omelie dedicate all’esegesi dei Salmi, del Cantico dei Cantici, dell’Ecclesiaste. In ambito ascetico-spirituale oltre al de virginitate, la prima opera di Gregorio, e al gruppo di scritti dedicati alla definizione della vita cristiana (de professione Christianade perfectione Christianade instituto Christiano), vanno ricordati, nonostante il carattere immediatamente biografico-agiografico, la Vita di Macrina e la Vita di Mosé, considerata il vertice della dottrina spirituale del Nisseno.

Per commento esegetico al Nuovo Testamento si intende qui il complesso delle seguenti opere: de Beatirudinibusde Oratione dominicaTunc et ipse Filiuscontra fornicarios. Il motivo di questo raggruppamento, per così dire artificioso, costituito unicamente dalla volontà di accostare gli scritti di Gregorio esplicitamente ed interamente dedicati all’esegesi di passi neotestamentari.

Lo Jaeger, che nel 1921, su proposta del Wilamowitz, iniziò l’edizione critica dell’opera omnia del Nisseno, coronando un periodo particolarmente fecondo di studi sulla figura di Gregorio e sull’influenza del platonismo sulla sua opera, iniziato dallo studio del Cherniss, definì il pensiero del Nisseno un genere di filosofia del tipo neoplatonico.

Stralcio testo tratto dalla pagina: xoomer.virgilio sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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