Simone Martini – Investitura di San Martino a cavaliere – Wikipedia, pubblico dominio

La tomba di San Martino di Tours nell’omonima basilica, costruita nel XIX secolo sulle rovine dell’antica abbazia eretta nel V secolo. – Wikipedia, pubblico dominio

Napoli, Certosa di san Martino: Pietro Bernini: San Martino divide il mantello con il povero (dal portale d’ingresso alla Certosa). Wikipedia – Foto: Sailko, opera propria. Licenza CC BY 3.0

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PAESE CHE VAI…


In Svezia e in Danimarca
 è tradizione che, per San Martino, si mangi l’oca. Questa usanza è legata a un’altra leggenda.
Si racconta che il Papa volesse a tutti i costi nominare vescovo Martino. Ma il brav’uomo era molto umile e desiderava talmente poco occupare posizioni importanti che si nascose in un convento sperando che nessuno lo potesse scovare. Voleva pregare, vivere semplicemente e basta. C’erano però delle oche, in quel convento. Le oche, come si sa, sono animali chiassosi: non conoscendo quel monaco che si nascondeva tra gli altri, fecero un tale concerto di “qua, qua, qua” che alla fine Martino venne scoperto. Da allora ogni anno un’oca viene arrostita: è una specie di punizione…

In Germania e in altri paesi la festa di San Martino assomiglia molto a quella di Halloween. I bambini si vestono in maschera e, la sera del 10 novembre, fanno un corteo portando in mano dei lumini accesi. Anche loro vanno di casa in casa cantando una canzone e facendosi regalare dolcetti e soldini.

In Italia non si fanno grandi feste per San Martino. In questa data, però, finiva in molte zone del nord l’anno lavorativo dei contadini. Se il padrone del campo non chiedeva loro di restare a lavorare per lui anche l’anno dopo, questi dovevano traslocare e andare a cercare un altro padrone e un altro alloggio.
Anche nelle città divenne abituale cambiar casa proprio a San Martino, perciò “fare San Martino” è diventato un modo per dire “cambio casa”.
Un tempo, il periodo di penitenza e di digiuno che precede il Natale cominciava il 12 novembre. A San Martino, perciò, si faceva una grande mangiata di arrosto d’oca o di tacchino.

Per S. Martino in provincia di Venezia si fa un dolce di pasta frolla a forma del santo sul cavallo e sopra è tutto guarnito con glassa colorata, caramelle, cioccolatini etc. E’ molto bello a vedersi e per chi piacciono i dolci di pasta frolla anche buono a mangiarsi. Di solito sono i fidanzati che lo regalano alle rispettive fidanzate. 

In Italia il culto di San Martino è legato alla cosiddetta Estate di San Martino.
L’estate di San Martino è una caratteristica meteorologica particolare legata all’area mediterranea, quando, nel mese di novembre, si crea un breve periodo di tempo bello e tiepido, in un mese generalmente rigido. Nell’emisfero australe il fenomeno si osserva in tardo aprile – inizio maggio. Nei paesi anglosassoni viene chiamata Indian summer. Questo evento prende il nome da una leggenda che racconta come San Martino, in un giorno freddissimo, donò ad un povero il suo mantello e, proprio allora, sarebbe uscito uno splendido e caldo sole.
Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino novello, che solitamente viene abbinato alle prime castagne.

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Stralcio testo tratto dalla pagina: guidaaltoadige.blogspot.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

 

San Martino

La nebbia a gl’irti colli
  piovigginando sale, 
 e sotto il maestrale
 urla e biancheggia il mar; 

ma per le vie del borgo
  dal ribollir de’ tini
  va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
  lo spiedo scoppiettando:
  sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
  stormi d’uccelli neri,
  com’esuli pensieri,
  nel vespero migrar. 

 

Giosuè Carducci – dalla raccolta “Rime Nuove” 1861/87

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testo poesia tratto da Wikipedia

 

Vedi anche:  

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