Il 15 giugno la Chiesa ricorda i Ss. Vito, Modesto e Crescenzia. In questa pagina parliamo dell’adolescente martire San Vito (Mazara del Vallo, III sec. – Lucania, 15 giugno 303)

Chiesa parrocchiale di San Martino, Oberstadion – Martirio di San Vito (Wikipedia – Pubblico dominio)

Nato a Marsala (Sicilia) nell’anno 286 d.C., Vito rimase orfano di madre e fu affidato alle cure di una nutrice cristiana di nome Crescenzia e di un educatore, pure lui cristiano di nome Modesto, che di nascosto dal padre lo educarono alla fede cristiana.

La leggenda racconta che il piccolo Vito già all’età di sette anni compiva miracoli.
La persecuzione di Diocleziano iniziata il 23 febbraio 303, raggiunse ben presto la Sicilia, dove numerosi credenti preferivano morire piuttosto che rinnegare la propria fede. Il padre di Vito, scoperto che il figlio era cristiano cercò di strapparlo a quella fede, ma ottenuto un rifiuto dal figlio, lo denunciò egli stesso alle autorità. Vito fu imprigionato e torturato subendo tutto questo con coraggio e con gioia per essere simile al Signore sulla croce. A questo punto la storia si mescola con la leggenda che lo vuole liberato da un angelo e portato in Lucania dove continuò il suo apostolato.
La sua fama di esorcista giunse fino all’imperatore Diocleziano, che gli chiese di liberare il figlio posseduto da un demonio. Nonostante ciò fu lo stesso Diocleziano che in seguito ne ordinò l’uccisione che avvenne presso il fiume Sele. (15 giugno 303?).

Anonimo – Martirio di San Vito (Wikipedia – Pubblico dominio)

Più probabilmente fu portato prigioniero insieme ai suoi istitutori in Lucania, dove avvenne il martirio. Purtroppo bisogna dire che il martirio in Lucania è l’unica notizia attendibile su s. Vito, mentre per tutto il resto si finisce nella leggenda.

San Vito fa parte dei 14 Santi Ausiliatori, molto venerati nel Medioevo, la cui intercessione veniva considerata particolarmente efficace nelle malattie o specifiche necessità.
Gli altri tredici Ausiliatori sono: Acacio, Barbara, Biagio, Caterina d’Alessandria, Ciriaco, Cristoforo, Dionigi, Egidio, Erasmo, Eustachio, Giorgio, Margherita, Pantaleone.

Il culto di San vito si diffuse in tutta la Cristianità, colpiva soprattutto la giovane età del martire e le sue doti taumaturgiche.
Per esempio a Subiaco, in località Due Fossata, una piccola chiesa in pietra locale che gli abitanti del luogo dedicarono nell’XI, presumibile epoca della sua costruzione, al culto di S.Vito.
In quella chiesa si narra che venivano portati i bambini affetti dal cosidetto ”ballo di San Vito”, e dalla ”lanca” o fame insaziabile, perché bevendo l’acqua che sgorgava dalla sorgente posta nei pressi della chiesa, sarebbero guariti e quindi tornati a vivere normalmente.

Giuseppe Zacco – Chiesa Madre di Macchia, frazione di Giarre. San Vito (Wikipedia – Pubblico dominio)

Al riguardo si narra che S.Vito, di passaggio nelle vicinanze dell’area dove e’ stata poi costruita la chiesa, non sapendo come togliere la sete ai suoi due cani, fece scaturire acqua dalla roccia con un semplice colpo di spada.

Le reliquie di San Vito sono venerate in molte chiese d’Europa. Secondo l’Inventario (1870) si esponeva un suo braccio nella chiesa romana dei Ss. Vito, Modesto e Crescenzia. I resti di S. Vito e dei suoi compagni furono usati per la consacrazione di questa chiesa nel 1586 e si trovano, secondo il Diario Romano (1926), nella basilica dei Ss. XII Apostoli.

San Vito protegge i muti, i sordi e singolarmente anche i ballerini, per la somiglianza nella gestualità agli epilettici.
Per il grande calderone in cui fu immerso, è anche patrono dei calderai, ramai e bottai. E’ patrono di Mascalucia (Catania)

spunto testo tratto da: enrosadira.it (vedi)

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