Bartolomé Esteban Murillo – La visione di San Francesco di Paola – Wikipedia, pubblico dominio

Proclamato santo da papa Leone X nel 1519, eremita fondatore dell’Ordine dei Minimi, San Francesco da Paola è il principale patrono della regione Calabria, dove è venerato in molti santuari e chiese; fra questi vi sono il santuario di Polistena (Reggio Calabria), Paterno Calabro (Cosenza), Marina Grande di Scilla, Catona di Reggio Calabria e Lamezia Terme-Sambiase (che custodisce la reliquia di un dito del Santo).
Attualmente, parte delle sue reliquie si trovano presso il Santuario di San Francesco di Paola, meta di pellegrini devoti, provenienti da tutto il mondo.

San Francesco nasce a Paola (Cosenza) il 27 marzo del 1416 da Giacomo Martolilla e Vienna da Fuscaldo. I genitori erano sposati senza figli da quindici anni e per ottenere la grazia di un figlio si rivolsero a San Francesco d’Assisi, al quale erano particolarmente devoti. Per questo motivo al figlio maschio che nascerà da lì a poco viene dato il nome di Francesco; questi sarà inoltre vestito con l’abito votivo del frate di Assisi. 

A quindici anni viene portato a San Marco Argentano; qui il ragazzo dimostra la sua propensione alla vita di preghiera e avvengono i primi fenomeni miracolosi che gli daranno fama di taumaturgo.
Subito dopo compie un lungo pellegrinaggio ad Assisi, toccando Montecassino, Roma e Loreto. A Roma rimane particolarmente colpito dal fasto della corte papale: pare urlasse ad un Cardinale riccamente vestito “Nostro Signore non andava così“.

Questo episodio dimostra la propensione del giovane Francesco ad una visione della Chiesa in linea con l’insegnamento dell’Assisiate e il fastidio per lo sfarzo del clero comune a tanti movimenti di riforma che avevano attraversato la Chiesa durante tutto il Medioevo.

Tornato a Paola avvia un periodo di vita eremitica in un bosco isolato, dove vive per alcuni anni dormendo sulla pietra e cibandosi di radici. Ben presto la fama del frate si diffonde, così il suo eremo diviene meta di pellegrinaggio da parte di tanti che chiedono grazie e miracoli. Molti di questi decidono di condividere la sua vita formando così il primo nucleo di quello che diverrà l’Ordine dei Minimi, nome che lo distingue da quello dei Minori di San Francesco d’Assisi.

Pietro Bianchi – San Francesco di Paola in estasi. – Wikipedia, pubblico dominio

Quando Pirro Caracciolo diviene vescovo di Cosenza il 31 agosto del 1452, il movimento ottiene il beneplacito dell’ordinario diocesano e si dota di un oratorio.
Nel 1467 papa Paolo II invia monsignor Baldassarre De Gutrossis ad indagare sulla vita del frate che era divenuto ormai famoso. La relazione del prelato è favorevole a Francesco e ne attesta la fedeltà alla Sede Apostolica. Da quel momento in poi le iniziative francescane sono accompagnate dal favore delle gerarchie cattoliche che porteranno al riconoscimento ufficiale dell’ordine.

Nel 1470 viene fondato un convento a Paola, nel 1472 a Paterno Calabro, nel 1474 a Spezzano della Sila, nel 1476 a Corigliano Calabro e uno a Milazzo, e nel 1480 uno in Sicilia.
Proprio per raggiungere la Sicilia Francesco compie il famoso miracolo dell’attraversamento dello stretto sul suo mantello, evento riprodotto in numerose opere d’arte.

Affresco raffigurante San Francesco da Paola che attraversa lo Stretto di Messina, chiostro del Santuario di San Francesco, Paola (CS) – Wikipedia, pubblico dominio

Francesco è promotore di una azione di predicazione religiosa che si pone come difesa dei deboli, in un periodo caratterizzato dalle prepotenze dei baroni e dalla forte conflittualità tra la Corona aragonese e contro le rivendicazioni angioine.

Senza fare differenze di ceto e di nascita, Francesco non fa mancare la sua voce di denuncia e nello stesso tempo di conforto ai tanti senza speranza e senza mezzi. Si narra che Galeazzo di Tarsia, barone di Belmonte, recatosi a visitare il frate per ottenere la guarigione da una malattia, sia stato invitato a portare le pietre come tutti gli altri operai.

Grande taumaturgo, a San Francesco di Paola sono attribuiti un numero imprecisato di miracoli e di guarigioni che ancora oggi ne fanno uno dei Santi più venerati in Italia e nel mondo. La sua fama giunge fino al re di Francia Luigi XI che lo chiama presso di sé nella speranza che lo possa guarire da una terribile malattia di cui è affetto. Ma Francesco rifiuta più volte nonostante le sollecitazioni del re di Napoli che sperava così di ingraziarsi il potente monarca francese che da tempo, vantando diritti dinastici per la sua parentela con gli Angiò, minacciava di invadere il regno.
Francesco accetta di partire solo quando gli viene ordinato dal Papa. Nel 1483, ormai anziano, il frate parte da Paterno Calabro e si ferma a Napoli accolto festosamente dal popolo, dalla corte e dal re. A Roma incontra papa Sisto IV che gli affida delicati incarichi e arriva finalmente in Francia al Castello di Plessis-les-Tours dove Luigi XI si inginocchia davanti a lui. Il re non otterrà la guarigione ma morirà sereno.

Francesco muore in Francia, a Tours, il 2 aprile del 1507 alla straordinaria (per l’epoca) età di 91 anni…

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