Il 1° marzo del 1838 ad Assisi, in Umbria nasce Francesco Possenti. Il padre è Sante Possenti, nobile ternano e governatore pontificio sotto Gregorio XVI, incaricato di presiedere la città di San Francesco. La madre è Agnese Frisciotti nata a Civitanova Marche, dove diviene sposa di Possenti il 13 maggio del 1823.

Pittura raffugurante San Gabriele dell’Addolorata – Wikipedia, pubblico dominio

Il destino famigliare di San Gabriele è subito segnato dalla morte prematura della madre, nel 1842, quando il piccolo ha appena quattro anni. Da qui inizia una fase della vita della famiglia Possenti caratterizzata da numerosi spostamenti, di città in città, per via degli incarichi di lavoro del padre.
Diversi anni passano così fino allo stabilirsi nella città di Spoleto. Qui Francesco frequenta le scuole cristiane dei Gesuiti e trascorre la sua fanciullezza con i dodici fratelli.

Chiesa di Brioux-sur-Boutonne (Deux-Sèvres), Francia, vetrata 2 – WikipediaHavang(nl) – Opera propria foto rilasciata con licenza CC0

Il 22 agosto del 1856, Francesco non ha ancora venti anni quando durante la processione dell’icona del duomo di Spoleto sente una voce interiore. Giunge al suo cospetto la cosiddetta “locuzione mariana”: la Madonna parla a Francesco.

Questa fiammella dentro lo invita a lasciare la vita borghese per diventare religioso passionista. Il padre, Sante, non è d’accordo con questa scelta ma presto desiste.

Francesco prende, così, i voti nella comunità passionista assumendo il nome di Gabriele dell’Addolorata in memoria anche in una statuetta della Pietà con la Madonna Addolorata che la madre conservava in casa. Sulla diffusione della devozione della Vergine Addolorata e del Cristo Crocifisso si basa il voto che, come tipico dei passionisti, San Gabriele pronuncia al termine del noviziato.

Alla figura di Maria dedicherà tutto il suo percorso spirituale, come dimostrano gli scritti fra epistole e pagine di spiritualità vergate dal Santo nei successivi pochi anni di vita vissuta.

Nel 1859, all’età di 21 anni, viene colpito da tubercolosi ossea. Nonostante l’avanzare di questa patologia e tutti i disturbi ad essa connessa, Gabriele prosegue con la sua vita conventuale: studia, prega e segue le celebrazioni liturgiche.

Si racconta che fino agli ultimi giorni mantiene una grande serenità d’animo, tale che in confratelli amano molto trascorrere tempo con lui, al suo capezzale, per goderne.

Gabriele dell’Addolorata muore all’età di soli 24 anni, il 27 febbraio del 1862, prima di essere ordinato prete.

L’urna con i resti di S. Gabriele nel moderno santuario – Wikipediauser:Gaetano56, foto personale rilasciata con licenza CC BY-SA 2.5

 

Dopo circa quarant’anni dalla morte, il 31 maggio del 1908, Papa Pio X beatifica Gabriele dell’Addolorata. A distanza di 12 anni, il 13 maggio 1920, Papa Benedetto XV lo canonizza.

Successivamente Pio XI lo fa patrono della gioventù cattolica.

Nel 1959, Giovanni XXIII lo dichiara patrono dell’Abruzzo, regione in cui trascorse i suoi ultimi anni terreni.

È il 27 febbraio il giorno in cui si celebra la liturgia di San Gabriele dell’Addolorata, giorno in cui ricorre la dipartita del Santo dalla vita terrena.

Santuario di San Gabriele dell’Addolorata ad Isola del Gran Sasso d’Italia – Wikipedia – freegiampi – Vacanze abruzzesi, foto rilasciata con licenza CC BY-SA 2.5

Sono moltissimi i pellegrini e i credenti che ogni anno si recano nel santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso, in Abruzzo. Qui si possono visitare la tomba del Santo e il convento in cui visse l’ultimo atto della sua esistenza.

Stralcio testo tratto da un articolo di Maria Cristina Costanza pubblicato nella pagina Biografieonline.it, testo rilasciato con licenza  Creative Commons 2.5

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