Ogni 1° settembre, in tutta la Sicilia, si celebra la memoria liturgica della Madonna delle Lacrime di Siracusa: una delle manifestazioni mariane più toccanti del Novecento. Un evento che unì scienza, fede e commozione popolare, lasciando un segno indelebile nella storia spirituale dell’isola e del Paese.

L’immagine della Madonna delle Lacrime, conservata nell’omonimo santuario a Siracusa – Wikipedia – Foto di Hein56didden, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Il 21 marzo 1953, a Siracusa, si sposarono Angelo Iannuso e Antonina Giusto, due giovani di umili origini. Tra i doni di nozze ricevettero un piccolo quadro in gesso, raffigurante il Cuore Immacolato e Addolorato di Maria. Quel quadretto fu posto sopra il loro letto, come segno di protezione.

Poco dopo le nozze, Antonina rimase incinta ma si ammalò gravemente di gestosi, una complicanza della gravidanza. A chi le consigliava di interrompere la gravidanza, rispose con una preghiera semplice e profonda:
«Fammi la grazia di vedere solo nascere il mio bimbo, poi fai di me secondo la volontà del Padre».

La mattina del 29 agosto 1953, dopo l’ennesimo malore che le aveva tolto temporaneamente la vista, Antonina si accorse che il piccolo quadro sul capezzale stava piangendo: dai suoi occhi scendevano vere lacrime.

La notizia si diffuse rapidamente, e una folla commossa accorse per vedere con i propri occhi la “Marunnuzza” che piangeva. Le lacrime continuarono a scorrere per altri tre giorni. Il 1° settembre, una commissione medica prelevò un campione del liquido: appena terminato il prelievo, il quadro smise di piangere.

Il santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa – Wikipedia, foto di Hein56didden, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Le analisi scientifiche confermarono la natura umana delle lacrime: risultarono identiche a quelle di una persona, con presenza di proteine, urati, e nessuna traccia di gesso o pigmenti.

Il Cardinale Ruffini nel suo studio – Wikipedia, pubblico dominio

Il 13 dicembre 1953, i vescovi di Sicilia, presieduti dal cardinale Ernesto Ruffini, dichiararono ufficialmente miracolosa la lacrimazione.

Pochi mesi dopo, Papa Pio XII commentò l’evento con parole di profonda commozione, in un messaggio radio:

«Oh, le lacrime di Maria! Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? O per tanti figli che hanno spento la vita della grazia? Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime?»

L’afflusso di fedeli e la devozione crescente portarono alla costruzione di un santuario, dove oggi sorge la grande Basilica della Madonna delle Lacrime di Siracusa. La prima pietra fu posata vicino a piazza Euripide, dove inizialmente il quadretto fu custodito.

Giovanni Paolo II consacra il santuario – Wikipedia, pubblico dominio

Il 6 novembre 1994, Papa Giovanni Paolo II visitò Siracusa e durante l’omelia dedicò parole forti e commoventi al significato di quelle lacrime:

«Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male. Sono lacrime di dolore per chi rifiuta l’amore di Dio, per le famiglie in crisi, per la gioventù disorientata, per la violenza che ancora insanguina il mondo… Ma sono anche lacrime di speranza, che sciolgono i cuori e li aprono all’incontro con Cristo Redentore.»

La Madonna delle Lacrime di Siracusa continua ancora oggi a parlare “con gli occhi” al cuore dei fedeli. Un evento che ci ricorda che la Madre non abbandona mai i suoi figli, soprattutto nei momenti di prova.

Nel santuario, tra le lacrime della Vergine, migliaia di persone ogni anno riscoprono la forza del perdono, la ricchezza della misericordia e la speranza del ritorno a Dio.

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