L’agiografia dei secoli passati ha spesso deformato il ritratto di Inigo Lopez de Loyola (S. Ignazio di Loyola, nato presso Azpeitia nel 1491, morto a Roma il 31 luglio 1556), per adattarlo di volta in volta all’immagine militaresca odiata o amata dal fondatore della Compagnia di Gesù.

Peter Paul Rubens – Sant’Ignazio di Loyola, 1600 – Wikipedia, pubblico dominio

Ultimo rampollo di nobile famiglia, a 14 anni aveva ricevuto la tonsura, ma alla carriera ecclesiastica non si sentiva invogliato. Preferì la spada del cavaliere.
Durante la difesa del castello di Pamplona, assediato da Francesco I di Francia, ebbe una gamba stroncata. A stroncargli la carriera militare fu tuttavia la svogliata lettura di un paio di libri ingialliti, che la cognata gli porse per ingannare il tempo della convalescenza.
La “Vita di Gesù” e “La leggenda aurea” determinarono la scelta più impegnativa della sua vita. Temprato alla vita militare e poi alle privazioni del penitente e del pellegrino (in un primo momento, lasciatosi crescere barba e capelli incolti e senza mutar mai abito aveva pensato di isolarsi in un eremo nella Tebaide), generoso e imprudente anche nelle fatiche, confesserà candidamente: “E non sapevo ancora che cosa fosse l’umiltà o l’amore o la pazienza o la discrezione“. Il che vuol dire che più tardi imparò a essere discreto, paziente, umile e affettuoso. Quando si accorse di aver ecceduto nelle privazioni, confessò sorridendo di aver imparato sbagliando.

Smessi gli stracci del pellegrino e dell’accattone, al ritorno dalla Terrasanta completò gli studi prima a Barcellona, poi ad Alcalá, quindi a Parigi, suscitando ovunque simpatia e confidenza. In Spagna fu addirittura sospettato di eresia e imprigionato. “Non ci sono tanti ceppi e catene a Salamanca, – scrisse – che io non ne desideri di più per amore di Dio“.
A Parigi conseguì il titolo di “Maestro in filosofia”, mutò il nome di Inigo in quello di Ignazio e raccolse attorno a sè il primo nucleo della “Compagnia di Gesù”, un gruppo sempre più numeroso e qualificato di “soldati di Cristo“, che lottano e si sacrificano all’insegna del motto “Ad majorem Dei gloriam“, per la maggior gloria di Dio.

Frontespizio della prima edizione a stampa degli Esercizi spirituali – Wikipedia, pubblico dominio

Il vademecum di questi soldati è un libriccino di non comoda lettura: gli Esercizi Spirituali, scritto o piuttosto vissuto da S. Ignazio nella solitudine di Manresa… continua

Il 3 settembre 1539 Paolo III approva oralmente la Formula instituti di Ignazio – Wikipedia, pubblico dominio

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Stralcio testo tratto dalla pagina: parrocchie.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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