Castello, Santa Lucia del Mela – Wikipedia, pubblico dominio

Il Castello, simbolo di S. Lucia del Mela (ME), domina dall’alto del colle Mankarruna la cittadina siciliana ove troviamo il santuario della Madonna della Neve.
Di incerte origini, le fonti attendibili lo fanno risalire agli inizi del periodo musulmano in Sicilia (827-1061), anche se alcuni lo vorrebbero di epoca posteriore, normanna, sveva o addirittura aragonese.
Ristrutturato ed ampliato sotto la dominazione aragonese (1322), ospita il grande Federico II d’Aragona. Nel 1600 abbandonato e in rovina, viene ceduto dal proprietario Don Francesco Marra, Principe di Buccheri, al prelato del tempo, Don Francesco Picciotta.

Nel luglio del 1673 grazie al generoso contributo della popolazione venne avviata la costruzione del Santuario…

Il 5 agosto del 1674 viene collocata la preziosa statua della Madonna della Neve, nata dalle sapienti mani di Antonello Gagini (1529).
Tra la seconda metà del 1700 e l’inizio del 1800, altri lavori rendono ancora più prezioso il Santuario: stucchi e lampadari in legno dorato, l’ altare maggiore e il pavimento del presbiterio in marmo policromo, viene realizzata la scalinata ad Y cui si accedeva alla porta principale del Santuario.

Il 5 Agosto ricorre la più antica, popolare e solenne festa religiosa in onore della Madonna della Neve.
In aperta campagna, in contrada delle Celle (come risulta da un manoscritto dell’Archivio della Curia Vescovile) esisteva già una chiesa dedicata alla Madonna della Neve. Da qui si è tramandata l’usanza di chiamarla Madonna delle celle che col tempo venne confuso col nome di Madonna degli Uccelli (“a Madonna a ceddi”).
La festa solenne del 5 Agosto viene preceduta da un novenario. Il prospetto del Castello viene sfarzosamente illuminato, il pendio del colle (“a costa a Madonna”) viene disseminato di luci multicolori. Nelle campagne la sera si accendono dei falò, tradizione che si ricollega alla devozione pagana nel nostro territorio della dea Lucina.

Masolino da Panicale, Miracolo della neve, Museo di Capodimonte, Napoli- Wikipedia, pubblico dominio

Nella mattinata del 5 Agosto molti fedeli gremiscono il Santuario. Alle ore 10 Messa solenne celebrata dal Vescovo.
Il pomeriggio una bella statua lignea (copia dell’originale) su un’artistica VARA infiorata viene portata in processione con la partecipazione delle massime autorità civili e religiose e con gran moltitudine di persone provenienti dai centri vicini.
Molti Luciesi fanno ritorno al paese natio e sul filo della memoria riaffiorano, immagini, ricordi, si provano, sentimenti che lunghi anni di lontananza non sono, riusciti a scalfire.

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Nota

Il titolo di Madonna della Neve, contrariamente a titoli più recenti come Madonna degli abissi marini, Madonna delle cime dei monti, Madonna delle grotte, ecc. quello di Madonna della Neve affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma che viene considerata il più antico santuario mariano d’Occidente.

Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata.

La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando con un miracolo il luogo dove doveva sorgere la chiesa.

Infatti la mattina dopo, i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.

Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi.

Questa la tradizione, anche se essa non è comprovata da nessun documento; la chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve.

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stralcio testo tratto dalla pagina: blog.libero.it/TueilParadiso sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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