Alessandro, figlio di Filippo II e di Olimpiade, nacque a Pella nel 356 a.C.
Fu per qualche tempo allievo di Aristotele, imparando ad amare Omero e l’epoca classica degli eroi.

Aristotele e il suo allievo, Alessandro – Incisione di Charles Laplante – Wikipedia, pubblico dominio

Quando aveva sedici anni, Filippo impegnato a combattere a Bisanzio gli affidò il governo, durante la reggenza Alessandro si distinse nella battaglia di Cheronea.
I rapporti con Filippo si guastarono via via che Alessandro cresceva, quando il padre combinò il fidanzamento del figlio Filippo Arrideo, nato da Filinna, con una nobile della Caria, Alessandro sospettò che il fratellastro fosse favorito nella successione e riuscì a dissuadere il padre della sposa dal consentire alle nozze.

Testa di Alessandro conservata presso il Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen – Wikipedia, pubblico dominio

Quando il padre sposò Cleopatra Euridice, Alessandro, dopo una lite con il generale Attalo, zio della sposa, fuggì e si rifiutò di tornare fino al misterioso assassino di Filippo II (336 a.C.).
Ottenuto l’appoggio dell’esercito, Alessandro divenne il nuovo re sconfiggendo tutti i rivali e dopo una rivolta fallita, durante la quale distrusse Tebe, ottenne anche il favore dell’aristocrazia.
Affidata la Macedonia ad Antipatro, riprese la guerra iniziata dal padre contro la Persia conquistando rapidamente l’Anatolia e liberando le città greche, quindi nel 334 a.C. vinse una battaglia contro l’esercito persiano sul fiume Granico e nel 333 a.C. sconfisse Dario III ad Isso, in Turchia.
Occupò la Siria, assediò lungamente Tiro fino a conquistare la Fenicia e quindi invase l’Egitto.

In Egitto adottò il culto del dio Amon (identificato dai Greci con Zeus).
Organizzò l’Egitto, fondò Alessandria e traversato il deserto orientale, il Tigri e l’Eufrate, sconfisse nel 331 a.C. a Gaugamela il grande esercito di Dario III.
Dario si rifugiò a Ecbatana sulla montagna e Alessandro, occupata Babilonia, Susa e Persepoli prese possesso dell’Impero Persiano.
Per ottenere il favore dell’aristocrazia persiana scelse prevalentemente fra i suoi componenti i governatori delle province.
Dopo aver indugiato fino al 330 a.C. a Persepoli, Alessandro, amareggiato da una rivolta, ne fece distruggere il grande palazzo reale e partì per Ecbatana alla ricerca di Dario. Questi fu presto assassinato da Besso, satrapo della Bactriana che si autoproclamò re e riprese la lotta provocando anni di guerriglia.
La resistenza persiana si concluse quando nel 327 a.C. sposò Rossane, figlia di un importante personaggio locale.
Il comportamento orientaleggiante di Alessandro comportò ostilità da parte delle aristocrazie greca e macedone, venne in contrasto con Parmenione, un ex generale di Filippo II che fu eliminato insieme al figlio Filota.
Il suo storico ufficiale Callistene, nipote di Aristotele, fu giustiziato per essersi opposto alla pretesa di Alessandro di essere venerato come un dio.
Nel 327 a.C. Alessandro invase il Punjap, lo conquistò quasi immediatamente e impedito a proseguire verso il Gange da un ammutinamento delle sue truppe, ripiegò a Sud verso l’Indo dove si svolse una delle fasi più dure della guerra.
Arrivato all’Oceano Indiano mandò il dignitario greco Nearco per mare ad esplorare la strada costiera verso la Mesopotamia, ed inviò parte dell’esercito verso ovest mentre Alessandro stesso ed il resto delle truppe intraprese la traversata del deserto della Persia.Giunse in salvo nell’inverno del 325 a.C.-324 a.C. per constatare l’indebolimento delle sue truppe e la perdita del suo prestigio nell’impero a causa della lunga assenza.

La morte di Alessandro, di Karl von Piloty. – Wikipedia, pubblico dominio

Al ritorno sostituì e fece giustiziare molti governatori. Ordinò di licenziare le milizie mercenarie costituite in gran parte da esuli in esilio. Da questa decisione che provocò molte migliaia di inabbienti derivò una profonda crisi sociale che Alessandro cercò di sanare ordinando alle città greche di riaccogliere gli esuli.
Nella primavera del 324 a.C. a Susa fu indetta una grande festa della vittoria nel corso della quale Alessandro e i suoi ottanta più stretti collaboratori sposarono nobili persiane.
Favorì in molti modi la formazione di una nuova classe di sangue misto (macedone e persiano) che superasse i pregiudizi nazionali che ostacolavano l’unità di fatto dell’impero.
Nell’autunno del 324 a.C. morì il suo grande amico Efestione, l’evento lo gettò in un lutto profondo.
Compì una campagna invernale sulle montagne, poi progettò l’invasione dell’Arabia.
Morì nel giugno del 323 a.C.

Bucefalo
Tutte le fonti sulla vita di Alessandro Magno parlano del suo affetto per il cavallo Bucefalo che lo accompagnò in tutte le sue imprese.

Alessandro Magno in sella a Bucefalo nel mosaico della battaglia di Isso, conservato presso il Museo archeologico nazionale di Napoli. – Wikipedia, pubblico dominio

Fu con Bucefalo che Alessandro dimostrò per la prima volta le proprie capacità, Plutarco racconta infatti che quando a Filippo fu offerto il cavallo, Filippo intendeva rifiutarlo perché sembrava indomabile ma Alessandro, che aveva capito che l’animale era innervosito dalla propria ombra, lo fece volgere verso il sole e rapidamente riuscì a montarlo con grande commozione del padre.
In Ircania, durante la campagna di conquista della Persia, fu rapito Bucefalo e Alessandro minacciò una strage degli abitanti ritrovando il controllo e la clemenza solo quando quando l’animale gli fu restituito.
Giunto alla veneranda età di trent’anni per Bucefalo, che era stato più volte ferito in combattimento e che aveva condiviso tutti i pericoli e le fatiche del suo padrone, giunse il tempo di riposare per sempre. Addolorato, Alessandro dedicò all’amico perduto una città chiamandola Alessandria Bucefala, oggi Jalalpur nel Punjab.

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