Una statua raffigurante Anteros realizzata da Alfred Gilbert nel 1885; collocata in Piccadilly Circus, a Londra. – Wikipedia, pubblico dominio

Anteros era l’inseparabile fratello di Eros; racconta la leggenda che un giorno Afrodite si lamentò con la dea Temi del fatto che il piccolo Eros non crescesse, così la saggia Temi le rispose che Eros non sarebbe mai cresciuto finché non avesse avuto l’amore di un fratello.
Afrodite si unì ad Ares e generò Anteros e da quel momento i due fratelli crebbero insieme, ma ogni qualvolta Anteros si allontanava da Eros, quest’ultimo ritornava fanciullo.

Questo grazioso mito insegna che l’amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).

Anteros, quindi potrebbe rappresentare sia il vendicatore dell’amore disprezzato, sia il patrono dell’amore reciproco, sia il distruttore dell’amore, vista la paternità del dio della guerra. I moralisti e gli umanisti di tendenza platonica erano inclini a interpretare la preposizione antì come “contro”, anziché “in cambio di”, trasformando così il Dio dell’amore reciproco in una personificazione di virtuosa purezza e la coppia Eros-Anteros nella contrapposizione tra due tipi di amore, l’Amore terreno e l’Amore celeste, simboleggiato dalla duplicità di Venere (Urania e Pandemos), come espressa nel Simposio di Platone (180c-181c) e da qui prontamente ripresa nel Simposio di Senofonte (VIII 9-10). Ma la contrapposizione tra l’Amore terreno e l’Amore celeste, a dimostrazione della sua fallacità, era destinata a tramutarsi in una dolorosa scissione dell’Uomo e della sua essenza che ha relegato la sessualità a un bene di consumo da ingurgitare inconsapevolmente, rozzamente e frettolosamente nella panineria di turno.

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Stralcio testo tratto dalla pagina: isolafelice.forumcommunity sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…