I Troiani avevano una versione della storia di Atlantide molto particolare e interessante. Raccontano che la loro civiltà era stata fondata da Dardano che si diceva provenisse da Atlantide.

Mappa di Atlantide di Athanasius Kircher (c.1669). Si noti che la mappa è orientata con il nord verso il basso – Wikipedia, pubblico dominio

Dardano era nato in un’isola lontana, situata ad Ovest da Elettra e Atlas, che diede nome a quella terra. Atlas aveva una sorella che partorì Clione, dea del mare, dalla quale ebbero origine le Pleiadi.

Secondo una diffusa tradizione romana, Elettra, con il marito Corito, re di Etruria, generò il figlio Iasio. Corito fondò la città di Cortona, da cui Iasione e Dardano emigrarono. Iasione andò a Samotracia e Dardano nella Troade ove divenne il fondatore di Troia e l’antenato di Priamo e del suo casato.

Dopo il diluvio di Deucalione, a causa di una punizione inflitta da Zeus alla famiglia per aver Iasione cercato di sedurre Demetra, dovette andare in esilio in Frigia.

In Frigia, Re Teucro gli offrì la mano di sua figlia Batia e parte del suo territorio. Lì Dardano costruì sul fianco di Ida la città chiamata Dardanie. In seguito ereditò l’intero regno i cui abitanti erano ora chiamati Dardaniani. I suoi figli erano Erittonio, suo nipote Tros e i pronipoti Assaracos e Ilos .

Quest’ultimo fondò la città di Troia e la chiamò Ilion.
Il nipote di Assaracos era Anchise, padre di Enea.
Il nipote di Ilos era Priamo.

Dardano è considerato un civilizzatore sul piano religioso: a lui si deve infatti il culto del Palladio (*) nella cittadella di Troia, e l’introduzione del culto di Cibele in Frigia.

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Stralcio testo tratto dalla pagina: sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

(*) Il Palladio a Troia (stralcio testo tratto da wikipedia.org )

Odisseo e Diomede sottraggono il Palladio. Oinochoe apula da Reggio Calabria (360-350 a.C.). Museo del Louvre – Wikipedia, pubblico dominio

Elettra, la nonna di Ilo, il fondatore di Troia, venne violentata da Zeus, e le capitò di sporcare del sangue verginale il simulacro della vergine Pallade. Atena, infuriata, scaraventò Elettra e il Palladio sulla Terra.

Ilo aveva chiesto un segno a Zeus, mentre marcava i confini della città, e lo ottenne. Apollo Sminteo consigliò a Ilo:
«Abbi cura della dea che cadde dal cielo e avrai così cura della tua città, poiché la forza e il potere accompagnano la dea, dovunque essa vada»
Alcuni dicono che il tempio di Atena fosse già in costruzione, quando l’immagine cadde dal cielo.

Altri dicono ancora che fu Elettra stessa a donare il Palladio a Dardano.

Si dice che, nell’occorrenza di un incendio, Ilo si tuffò tra le fiamme per recuperare il Palladio, ma Atena, infuriata che un mortale si avvicinasse incauto al suo simulacro, accecò Ilo. Questi, tuttavia, riuscì a placare la dea e riottenne la vista.

Secondo la leggenda, durante la guerra di Troia, gli achei seppero da Eleno, figlio di Priamo, che la città non sarebbe stata conquistata fin tanto che il Palladio si trovasse in città.
Ulisse e Diomede si travestirono da mendicanti ed entrarono nella città, presero l’immagine della dea e, scavalcando le mura, la portarono nel loro accampamento: questa avventura viene menzionata come una delle cause della sconfitta troiana.

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