Dea guerriera per eccellenza, Atena, la Minerva romana, è l’alter ego di Ares, il selvaggio signore delle battaglie e dei conflitti.

Figlia di Zeus e di Meti “La Prudente”, Atena fondeva in sé le prerogative dei suoi due illustri genitori. In lei il valore e la forza ereditati dal padre non erano mai disgiunti dal raziocinio materno, e per questo era considerata dai Greci la seconda divinità più potente dell’Olimpo, l’unica che poteva presiedere con identica saggezza ai tempi di guerra e a quelli di pace.

Nascita di Atena, particolare di exaleiptron attico del 570–560 a.C. ritrovato a Tebe – Wikipedia, pubblico dominio

Eccezionale sin dalla nascita, Atena uscì già armata dalla testa di Zeus che, afflitto da una terribile emicrania, aveva ordinato a Efesto di aprirgli la nuca con un colpo d’ascia.
Ma non meno insoliti erano stati gli antefatti di questo parto straordinario. Dopo aver posseduto la prima moglie, Meti, Zeus si era infatti impaurito, poiché Urano e Gea, suoi antenati, gli avevano predetto che da quelle nozze sarebbe nato un figlio destinato a detronizzarlo. Il signore dell’Olimpo aveva perciò convinto Meti a trasformarsi in una goccia d’acqua e poi l’aveva ingoiata viva, crescendo dentro di sé la figlia che la moglie attendeva.

Antonio Tempesta (Italy, Florence, 1555-1630), Wilhelm Janson (Holland, Amsterdam) – Erittonio liberato dal suo cestino – Wikipedia, pubblico dominio

Nata già adulta, Atena si dimostrò sin dal principio inattaccabile dalle passioni d’amore. Ciononostante gli antichi le attribuivano un figlio, Erittonio, per metà uomo e per metà rettile, nato da un tentativo di stupro da parte di Efesto. Questi aveva cercato di possedere con la forza la dea, ma era riuscito solo a spargere il suo seme sulla gamba di Atena che, disgustata, lo aveva pulito con una foglia. Poi aveva gettato la foglia al suolo, ingravidando così la Terra Gea.

Dopo il parto di Gea, Atena si prese cura di Erittonio, prima affidandolo alle tre figlie di Cecrope, re di Atene, poi, dopo che queste avevano disubbidito alla sua prescrizione di non guardare il piccolo, allevandolo nel sacro recinto del suo tempio sull’Acropoli.

 

AL FIANCO DEGLI EROI

Atena tipo Giustiniani. Marmo, copia romana di un originale greco della fine del V sec. a.C. (Wikipedia – Pubblico dominio)

Da Omero in avanti, non si contano i racconti mitologici in ci Atena ha il ruolo di protagonista o di motore occulto degli avvenimenti.
Nell’Iliade, per esempio, la dea interviene a più riprese al fianco dei Greci, proteggendo e sostenendo le imprese dei suoi eroi preferiti, come Diomede e Ulisse.
Non meno rilevante il suo ruolo nella conquista del Vello d’oro da parte di Giasone, non fosse altro per il sostegno fornito all’eroe nella costruzione della nave Argo.
E decisivo è l’intervento di Atena anche nella saga di Eracle, che la dea prende sotto la sua ala protettiva sin dalla prima fatica. Il rapporto strettissimo tra la dea e la città di Atene trova invece espressione nella leggenda che la vuole in lite con Poseidone per la conquista del patronato sulla polis, uno scontro in cui Atena prevalse donando alla cittadinanza una pianta di ulivo (mentre il dio del mare aveva fatto scaturire dalla roccia una sorgente di acqua salata). Ma anche altre città greche avevano un legame speciale con Atena, e tra queste Sparta, che alla dea aveva dedicato un grande tempio sull’Acropoli con le pareti interne rivestite di bronzo.
All’infanzia della dea si riferisce infine una leggenda diffusa dall’erudito greco Pseudo-Apollodoro nel II secolo d.C. Secondo questo racconto mitologico, Atena, dopo la nascita, sarebbe stata allevata dal dio Tritone, che aveva a sua volta una figlia di nome Pallante. Le due fanciulle amavano esercitarsi tra loro nell’arte del combattimento, fino a che, accidentalmente, Atena non uccise la compagna, distratta da un intervento di Zeus. Disperata, la dea fece allora costruire una statua che riproduceva le fattezze dell’amica, il Palladio, e la collocò sull’Olimpo accanto al trono di Zeus.

 

IL DONO DELLA PROFEZIA

Secondo il mitografo greco Pseudo-Apollodoro, fu Atena ad accecare l’indovino Tiresia, che per sbaglio l’aveva vista nuda mentre faceva il bagno. Poiché tuttavia il giovane non aveva colpe dell’accaduto, ed era figlio di una ninfa cara ad Atena, la dea lo risarcì accordandogli il raro dono della profezia.

 

SFIDA AL TELAIO

Aracne in un’incisione di Gustave Doré per il dodicesimo canto (c. XII) del Purgatorio – Wikipedia,  pubblico dominio

Uno dei miti più suggestivi su Atena è quello che racconta la sua sfida al telaio con Aracne, una fanciulla abilissima nell’arte della tessitura. Fiera delle sue capacità, Aracne volle un giorno competere con Atena, che inutilmente le si presentò nei panni di una vecchia esortandola a recedere dalla sua arroganza. La ragazza, convinta di non aver bisogno di consigli, la coprì di insulti. La dea allora si rivelò, e la sfida ebbe inizio. Atena realizzò un arazzo che raffigurava gli dèi nella loro maestà, mentre Aracne, in segno di scherno, rappresentò sul suo tessuto gli amori adulterini di Zeus. Il suo lavoro era perfetto, ma Atena, adirata per la scelta del soggetto (e forse timorosa di essere sconfitta) fece in pezzi la tela della rivale. Umiliata, Aracne tentò allora di impiccarsi, ma Atena non glielo permise, e la trasformò in un ragno costretto per l’eternità a filare e tessere il filo a cui è appeso.

 

UN CULTO DIFFUSO

L’Atena Giustiniani, copia romana di una statua greca di Pallade Atena – Musei Vaticani. – Wikipedia, pubblico dominio

Atena era, insieme a Zeus, la divinità più venerata dell’Olimpo greco, e il suo culto permeava in pratica tutte le aree di cultura ellenica, dalla Grecia propriamente detta all’Asia minore fino all’Italia meridionale. Tale diffusione era favorita dal gran numero di requisiti e poteri attribuiti alla dea. In particolare concorreva al successo di Atena il ruolo, universalmente riconosciuto, di protettrice dello Stato e di tutto ciò che allo Stato poteva arrecare autorità e benessere: dall’amministrazione della legge al corretto svolgimento della vita democratica (l’assemblea del popolo era posta sotto la sua tutela), dalla difesa dei confini in tempo di guerra alla tutela dell’ordine pubblico in tempo di pace.
Ad Atena, inoltre, era assegnato il patronato sull’agricoltura, in virtù del suo ruolo determinante nell’introduzione della coltivazione dell’ulivo in Attica, oltre che la tutela di tutti i mestieri e le attività artigianali (tra cui l’oreficeria e la tessitura).

Dea della saggezza e della razionalità, Pallade Atena (l’epiteto era forse traccia di una preesistente divinità riassorbita nel suo culto) era frequentemente associata alla filosofia e alle altre attività intellettuali; ma più spesso la si venerava in quanto dea delle arti, funzione nella quale tendeva a soppiantare persino le Muse. Anche la musica rientrava negli ambiti di Atena, tanto che alcune leggende le attribuivano l’invenzione della tromba e del flauto, strumento di cui, secondo un mito, si sarebbe sbarazzata dopo essersi accorta di quanto la imbruttisse suonarlo. Alla protezione della dea si affidavano infine gli studenti prima degli esami e gli atleti, ateniesi e non, che partecipavano ai Giochi panatenaici, la più celebre tra le manifestazioni sportive organizzate in suo onore….

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Stralcio testo tratto dalla pagina: mitologia-mythos.blogspot.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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