Un continente scomparso, una civiltà avanzata e un mistero che attraversa i secoli. Atlantide continua ad affascinare ricercatori, studiosi e appassionati di tutto il mondo. Ma cosa c’è di vero?

Il nome Atlantide deriva dal filosofo greco Platone, che nei suoi dialoghi “Timeo” e “Crizia”, racconta la storia di un’antica isola oltre le Colonne d’Ercole (lo Stretto di Gibilterra), più vasta di Libia e Asia messe insieme.

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Una ricostruzione artistica dei resti di Atlantide – Image by Enrique Meseguer from Pixabay

Secondo Platone, Atlantide era una civiltà potente e tecnologicamente avanzata, che minacciò Europa e Asia prima di essere sconfitta da Atene. Poco dopo, in un solo giorno e una notte catastrofica, l’isola sprofondò sotto il mare.

La leggenda non si limita alla Grecia. Popoli antichi di diversi continenti parlano di una terra sommersa:

      • I Toltechi e gli Incas dicevano di provenire da Aztlan, una terra abitata dagli dèi.
      • I Dakota raccontano di un’isola sommersa a est, dalla quale fuggirono.
      • Gli Aztechi, nel Codice Chimalpopoca, descrivono un giorno in cui “il cielo si unì all’acqua” e tutto fu inghiottito.
      • I Maya, nel loro libro sacro, parlano di un evento simile avvenuto oltre 8.000 anni fa, in coincidenza con la data fornita dai sacerdoti egizi a Platone: il 9564 a.C.

Nel XVII e XVIII secolo, geologi e naturalisti iniziarono a considerare l’ipotesi di un continente perduto per spiegare somiglianze tra la fauna e la flora del Vecchio e del Nuovo Mondo. Le Azzorre, le Canarie e Capo Verde furono interpretate come resti emersi dell’antica Atlantide.

Secondo alcuni ricercatori, un enorme lago nordafricano, la mitica Tritonide, avrebbe rotto gli argini durante un terremoto, inondando l’Atlantide e lasciando il Sahara come traccia del fondale prosciugato.

Scandagli oceanografici hanno rivelato dorsali sottomarine, valli profonde e rilievi che potrebbero essere ciò che resta di terre oggi sommerse. Nel 1898, una nave posacavi recuperò dal fondo dell’Atlantico frammenti di tachilite, una lava che può formarsi solo in presenza di aria: una prova concreta che in passato parte del fondale era emersa.

Atlantide era davvero un paradiso perduto?
Platone descrive Atlantide come una terra fertile, ricchissima di risorse, con metalli preziosi come l’oricalco, animali (tra cui elefanti) e una civiltà avanzata. I suoi abitanti vivevano in armonia, finché la loro ambizione e corruzione non li portarono alla rovina.

Secondo le leggende, Atlantide non scomparve tutta in un colpo: quattro cataclismi successivi, il primo dei quali risalente a 800.000 anni fa, ne ridussero lentamente l’estensione fino alla scomparsa finale nel 9564 a.C.

E Colombo? Credeva ad Atlantide?
Si narra che Cristoforo Colombo fu ispirato da un racconto di un monaco irlandese che affermava di aver navigato con i Normanni fino a una terra abitata da uomini rossi. Colombo pensava che quella terra fosse un frammento sopravvissuto dell’Atlantide. Ma sulla sua rotta trovò ciò che oggi conosciamo come America.

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Mappa di Atlantide di Athanasius Kircher (c.1669). Si noti che la mappa è orientata con il nord verso il basso – Wikipedia, pubblico dominio

Che Atlantide sia esistita realmente o sia solo un mito, resta una domanda senza risposta certa. Ma le coincidenze tra testi antichi, tradizioni orali e scoperte geologiche lasciano spazio alla possibilità che un’antica civiltà avanzata sia davvero esistita, e che il suo ricordo viva ancora tra leggende e rovine sommerse.

 

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