Il confine tra Preistoria e Storia non è facilmente definibile.
In generale si fa partire la Storia con l’inizio della civiltà egizia in Egitto e della civiltà sumerica tra i fiumi Tigri ed Eufrate nell’attuale Iraq, entrambe sorte intorno al 3.300 avanti Cristo.

Alla stessa epoca risalgono le civiltà di Mohenjo-Daro ed Harappa nella valle dell’Indo (attuale Pakistan) caratterizzate da grandi città densamente abitate.

La storia umana è però molto più antica: se non si vuol considerare l’Australopithecus, presente sul nostro pianeta già tre milioni e mezzo di anni fa, dobbiamo notare che l’Homo Habilis era presente già due milioni di anni fa.
Durante questo lunghissimo periodo si susseguirono numerose glaciazioni ed altre catastrofi naturali alle quali la specie umana è sempre sopravvissuta.
In questo breve articolo ci soffermeremo su alcuni indizi che potrebbero far sorgere il dubbio che possa essere esistita una qualche civiltà precedente a quelle sopra citate e che alcuni importanti avvenimenti del lontano passato sfuggano ancora alla storiografia ufficiale.

Mappa di Atlantide di Athanasius Kircher (c.1669). Si noti che la mappa è orientata con il nord verso il basso – Wikipedia, pubblico dominio


Innanzitutto c’è la leggenda di Atlantide
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Questo continente scomparso è citato solo in due scritti: il Timeo ed il Crizia del filosofo Platone vissuto in Atene intorno al 400 avanti Cristo.
Nel racconto dei sacerdoti egizi a Solone si parla di questa misteriosa civiltà situata in una terra oltre le Colonne d’Ercole (stretto di Gibilterra) che avrebbe colonizzato anche tutto il Nord-Africa fino all’Egitto compreso. Questa civiltà sarebbe poi scomparsa a causa di un immane cataclisma intorno al 9.600 avanti Cristo.
Alla leggenda di Atlantide è strettamente collegato il mito del Diluvio Universale presente in quasi tutte le prime civiltà: questo mito è presente nella Bibbia (antico Testamento), nell’epopea di Gilgamesh (un poema babilonese del terzo millennio avanti Cristo).

Andrea del Minga – Deucalione e Pirra – Firenze, Palazzo Vecchio – Wikipedia, pubblico dominio

Troviamo racconti del diluvio anche tra gli Ittiti, tra i greci (racconto di Deucalione e Pirra) e tra gli egizi (racconto del Re Surid, vissuto prima e dopo il diluvio).
Leggende che parlano di un grande diluvio si trovano anche in America tra gli Atzechi in Messico, i Sioux in Nord America, gli indios Mura dell’Ammazzonia, gli indios Guarani in Paraguay e perfino in Cina.
Se i racconti sono tanti, è assai probabile che nei millenni passati sia effettivamente accaduta una grande catastrofe che avrebbe causato la sommersione di vaste aree delle terre emerse di allora.
Passando alle grandi civiltà dell’America Centrale e Meridionale, dobbiamo notare che gli Aztechi sostenevano di venire da un luogo chiamato Aztlan (Atlantide?). Il suffisso atl in lingua messicana significa acqua ed anche i Toltechi, sempre in Messico, sostenevano di provenire dallo stesso luogo.
Entrambe queste popolazioni si caratterizzarono per la costruzione di piramidi il che ci fa pensare che questo tipo di monumento, presente in civiltà così diverse e lontane tra loro, abbia un qualche significato che tuttora ci sfugge.
Teotihuacan, la capitale dei Toltechi e successivamente degli Aztechi, è caratterizzata da costruzioni monumentali, in particolare le gigantesche piramidi del Sole e della Luna. Questa città era preesistente all’arrivo delle due popolazioni: quando gli Aztechi, e ancora prima di essi i Toltechi la trovarono, era già abbandonata e in rovina da migliaia di anni. Furono gli Aztechi a chiamarla Teotihuacan (città degli Dei).
I Toltechi già si interrogavano sull’identità dei suoi misteriosi costruttori, stupefatti dall’immensità degli edifici e dei palazzi.

Disegno della “cintura” della costellazione di Orione e le tre principali piramidi della piana di Giza – Wikipedia, pubblico dominio

Tornando alla civiltà egizia, dobbiamo osservare che, secondo alcune teorie, anche le tre Piramidi risalirebbero a 12000 anni fa: esse sono allineate in modo che i loro vertici puntano alle tre stelle della cintura della costellazione di Orione, Alnilam, Alnitak e Mintaka. Ma, mentre il vertice della piramide di Cheope punta precisamente verso Alnitak e quello della piramide di Chefren verso Alnilam, la piramide di Micerino, per puntare con precisione verso Mintaka, dovrebbe essere spostata di 35 metri. Ma se ci riferiamo alla posizione delle tre stelle di 12000 anni fa vediamo che la corrispondenza è perfetta!
Quale misterioso messaggio per l’Umanità futura dovevano lasciare queste misteriose gigantesche costruzioni?
Nella piana di Giza in Egitto, oltre alle tre grandi piramidi ed altri monumenti, si trova la Sfinge. Essa è un enorme monumento che raffigura un essere con la testa umana ed il corpo di un leone accovacciato. La statua è lunga 73 metri, larga 6 metri ed alta 20 metri. Poiché il volto pare rappresentare il Faraone Chefren si è ritenuto che la sfinge risalisse circa al 2500 avanti Cristo epoca in cui visse il Faraone.

Sfinge, Metropolitan Museum of Art, New York – Wikipedia, pubblico dominio

C’è però da osservare che la testa appare troppo piccola (si fa per dire) rispetto al corpo, inoltre la pietra di cui è fatta la testa presenta caratteristiche diverse da quella di cui è fatto il corpo.
Tutto ciò lascia pensare che la testa sia stata aggiunta in epoca successiva, sostituendo la testa originaria che probabilmente era una testa di leone.
Inoltre il corpo della sfinge presenta vistose tracce di erosione dovute a grandi piogge. Ma il clima dell’Egitto, negli ultimi 6000 anni, è stato molto secco per cui la data di costruzione del corpo è probabilmente assai più antica. L’erosione è verosimilmente dovuta alle grandi piogge che colpirono l’Egitto dopo l’ultima era glaciale, cioè circa 12000 anni fa, ma in quell’epoca la civiltà egizia non c’era ancora!
C’è da osservare ancora che l’orientamento della sfinge è tale che il volto guarda esattamente verso il punto in cui sorgeva la costellazione del leone 12000 anni fa. Per quale motivo il faraone Chefren avrebbe dovuto costruire la sfinge col corpo di Leone, tenendo conto che questa era una costellazione che la sfinge non vedeva ormai da migliaia di anni?

Tra i misteri del lontano passato, non possiamo trascurare poi quello della provenienza degli Ariani (Arya = Nobili), detti anche Iperborei a causa della loro provenienza dalle regioni circumpolari: questa misteriosa popolazione, tra il 2000 ed il 1400 avanti Cristo scese dal nord e, dividendosi in due tronconi, invase il subcontinente indiano e la Grecia, dando origine a due delle più grandi civiltà che siano mai esistite.

La loro lingua originale era il sanscrito e bisogna notare che in questa lingua sono esprimibili concetti filosofici che sarebbe impossibile esprimere in molte lingue moderne, tranne forse il tedesco.

Chi erano e da dove venivano gli Ariani?

Il geografo ed esploratore greco Pitea parla per la prima volta della leggendaria isola di Thule nella quale il Sole splendeva per sei mesi all’anno e che distava sei giorni di navigazione dall’odierna Scozia. Quest’isola sarebbe stata abitata da una leggendaria popolazione, gli Iperborei. Questi sarebbero stati custodi di una Tradizione Filosofica Primordiale che avrebbero ereditato dalla civiltà di Atlantide ormai scomparsa.

Thule carta marina Olaus Magnus – Wikipedia, pubblico dominio

Thule è menzionata anche nella “Geografia” di Tolomeo ed in molte altre opere antiche. Gli studiosi tendono ad identificare l’isola con l’Islanda o con la Groenlandia (Greenland, Gronland = Terra Verde) che in un remoto passato avrebbe avuto rapporti con Atlantide, prima che questa fosse inghiottita dalle acque. Nelle terre attorno al polo effettivamente il giorno dura sei mesi e la notte altrettanto.
Spinti dai mutamenti climatici, gli Iperborei, guidati dai loro capi (gli Arya), lasciarono la mitica Thule e migrarono verso sud in paesi più caldi portando con se le loro antiche conoscenze.
Nei Veda, i testi sacri risalenti ad oltre 4000 anni fa che essi portarono nel subcontinente indiano, sono descritte configurazioni astronomiche osservabili solo in aree dell’emisfero boreale non lontane dal circolo polare artico, in un’epoca molto anteriore alla fissazione per iscritto dei Veda stessi.
Degni di nota sono poi racconti e tradizioni che parlano di creature angeliche che sarebbero venute in contatto con l’uomo in epoca antecedente a quella definita “storica”.

A queste storie è anche collegato il mito dei giganti. Leggiamo nella Genesi:
“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. C’erano sulla terra i Giganti (Nephilim) a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.”
Dei giganti si trova traccia in numerosi altri passi della Bibbia. Io invece voglio riportare un passo dell’antichissimo libro di Enoch che fa parte della Bibbia Copta (i Copti sono i Cristiani di Etiopia):
“Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, che in quei tempi nacquero ad essi ragazze belle di aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le videro, se ne innamorarono, e dissero fra loro: “Venite, scegliamoci delle donne fra i figli degli uomini e generiamoci dei figli. E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e magie e mostrarono loro il taglio di piante e radici. Ed esse rimasero incinte e generarono giganti la cui statura, per ognuno, era di tremila cubiti.
E Azazel insegnò agli uomini a far spade, coltello, scudo, corazza da petto e mostrò loro quel che, dopo di loro e in seguito al loro modo di agire sarebbe avvenuto e gli mostrò anche il cambiamento del mondo.”
Il mito secondo il quale esseri superiori dettero l’avvio alla civiltà umana è presente in moltissime altre antiche tradizioni.
Comuni a molte tradizioni sono i miti che riguardano creature “angeliche” ed i Giganti.
Battaglie nel cielo tra schiere di angeli opposte, accoppiamenti tra angeli e le figlie degli uomini, strani oggetti volanti, non li troviamo solo nella Bibbia.

Un’illustrazione della Shakuna Vimana che si suppone potessero volare come un uccello con ali battenti e coda – Wikipedia, pubblico dominio

Famosi sono i Vimana, oggetti volanti, citati nei Veda, nel Mahabharata, nel Ramyana ed in tantissimi altri testi della civiltà indoariana risalenti a migliaia di anni fa.
I Giganti poi li troviamo menzionati in quasi tutte le tradizioni più antiche, dalla Grecia, alla Cina, al Tibet, al Sud America.
Mi sembra opportuno, a questo punto, citare alcuni passi significativi tratti dall’Antico Testamento:
“ed ecco, vedemmo i giganti i figli di Anak che discendono dai giganti e ai nostri occhi noi eravamo di fronte ad essi come dei grilli ed ai loro occhi eravamo come dei grilli” (numeri XIII,33).
“Ecco, la sua bara era di ferro. La sua lunghezza è di nove cubiti, e la sua larghezza di quattro cubiti, secondo il cubito di un uomo”. (Deuteronomio 3). [Il cubito è una misura di lunghezza che vale circa mezzo metro].
“Chi mai sono costoro che volano sopra una nuvola, come piccioni che volano verso la loro piccionaia?” Isaia (60, 8 )
Concludiamo questa breve nota elencando rapidamente alcuni altri fatti misteriosi del lontano passato:

I Dogon, una popolazione del Mali nell’Africa subsahariana, nella loro tradizione orale, parlano della stella Sirio e soprattutto della sua compagna, Sirio B, rivelando nozioni astronomiche che avrebbero posseduto più di 5000 anni fa.
Infatti Sirio è un sistema binario e Sirio B non è visibile ad occhio nudo ed è stata scoperta solo nel 1862.

A Palenque, sito archeologico Maya, fu scoperta la cosidetta tomba dell’astronauta: la raffigurazione sulla pietra tombale non puo’ ricordare altro che un razzo con un uomo alla guida.

Egli sembra infatti afferrare con le mani i comandi di pilotaggio, mentre dietro la sua schiena c’è quella che potrebbe essere una raffigurazione simbolica di un motore, con le fiamme che fuoriescono… continua

Palenque palace in Mexico – Wikipedia, pubblico dominio

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Stralcio testo tratto dalla pagina: giuseppemerlino.wordpress.com e rilasciata con licenza CC BY-NC-ND 4.0  Vi suggrisco di continuare la lettura sulla pagina segnalata

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