
Cadmo che combatte il drago. Lato A di un’anfora a figure nere dell’Eubea, ca. 560-550 aC. – Museo del Louvre, Parigi – Wikipedia, pubblico dominio.
Nel cuore della mitologia greca c’è una figura poco celebrata ma profondamente affascinante: Cadmo, principe fenicio, fratello della famosa Europa, e soprattutto fondatore della città di Tebe.
Tutto comincia con un rapimento divino. Zeus, trasformato in toro, rapisce Europa e la porta lontano.
Il padre Agenore, re di Tiro, ordina ai figli, Cadmo, Fenice e Cilice, di cercarla senza sosta, con un comando chiaro: non tornate senza di lei.
Mentre gli altri fratelli si perdono nel loro cammino, Cadmo decide di cercare risposte dall’oracolo di Delfi. Ma l’oracolo gli rivela un destino diverso: abbandonare la ricerca della sorella e seguire una vacca, che lo condurrà nel luogo in cui dovrà fondare una nuova città.
Cadmo e i suoi compagni incontrano presto una vacca sacra che vaga verso oriente. La seguono attraverso valli e colline fino a quando, nella regione della Beozia, l’animale si ferma. È lì che Cadmo decide di erigere la città promessa.
Per ringraziare la dea Atena, vuole sacrificare la vacca. Ma prima, i suoi compagni vanno a cercare acqua da una sorgente sorvegliata da un drago mostruoso. La bestia li uccide tutti. Cadmo, accorso troppo tardi, combatte da solo e riesce ad abbattere il drago.

Hendrick Goltzius – Cadmo uccide il drago – Statens Museum for Kunst, Copenaghen – Wikipedia, pubblico dominio.
Rimasto senza compagni, compie comunque il sacrificio. Ed è allora che Atena gli appare, ordinandogli un gesto bizzarro: seminare i denti del drago nella terra.
Dal suolo, dai denti seminati, spuntano uomini armati fino ai denti: sono gli Sparti, “gli uomini seminati”. Per evitare un nuovo spargimento di sangue, Cadmo lancia sassi tra loro. Gli Sparti, credendo di essere attaccati, si affrontano in un feroce scontro fratricida.
Alla fine, solo cinque sopravvivono. Saranno loro a sostenere Cadmo nella costruzione della Cadmea, la cittadella che diventerà il cuore della futura Tebe.

Evelyn De Morgan – Cadmo e Armonia – Wikipedia, pubblico dominio.
Un matrimonio divino: Cadmo e Armonia
Come premio per la sua devozione e per le sue imprese, Cadmo sposa Armonia, figlia di Ares e Afrodite. Unione rara e solenne: tutti gli dèi dell’Olimpo partecipano alle nozze.
Dalla coppia nasceranno quattro figlie: Ino, Agave, Autonoe e Semele. La loro discendenza sarà segnata da tragedie e passioni, in perfetto stile mitologico.
Agave sposerà uno degli Sparti sopravvissuti, Echione, e il loro figlio Penteo erediterà il trono di Tebe.
Ma la pace non è eterna. Dopo la distruzione della casa reale da parte di Dioniso, Cadmo e Armonia vengono esiliati in Illiria. È lì che, ormai anziani, vivono la loro ultima trasformazione: vengono mutati in serpenti, simbolo di rinascita e mistero.
Eppure, per volontà di Ares, padre di Armonia, i due non vengono condotti nell’Ade. Il loro destino finale è un altro: l’Olimpo, la dimora eterna degli dèi.
Una leggenda antica, un messaggio immortale
Il mito di Cadmo parla di perdita e ricerca, di sacrificio e fondazione, ma anche della misteriosa connessione tra l’uomo, la terra e il divino. Seguendo una vacca e seminando i denti di un mostro, Cadmo dà origine a una delle più celebri città della Grecia. E, alla fine del suo cammino, conquista non solo la gloria, ma l’immortalità tra gli dèi.
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