Sono passati oltre due secoli dalla morte di Cagliostro, eppure il suo nome continua ad alimentare un intreccio di verità storiche, leggende esoteriche e controversie politiche.
Ma chi fu davvero? Profeta, mago o imbroglione?

Jean-Antoine Houdon – Ritratto di Giuseppe Balsamo (chiamato conte Alessandro Cagliostro) – Wikipedia, pubblico dominio.

Figura enigmatica e scomoda, definito “il più arcano tra gli iniziati italiani del Settecento”, Cagliostro è ancora oggi avvolto dal mistero.
Il dibattito più acceso riguarda l’identità con Giuseppe Balsamo: molti storici e scrittori, da Barbieri a Dumas e Goethe, li considerano la stessa persona; altri, come Marc Haven o De Chirico, sostengono l’opposto.
Nessuna certezza è emersa, e proprio questa ambiguità ne alimenta il fascino.

La tradizione narra di un uomo senza patria e senza tempo, viaggiatore instancabile che avrebbe appreso conoscenze profonde in alchimia, astrologia e altre arti occulte. Cagliostro stesso si descrisse come essere libero, senza origini terrene, mosso solo da una missione spirituale. Amava definirsi “nobile viandante”, dispensatore di luce e calore lungo il suo cammino, fino al compimento della sua opera.

Profondamente legato all’Egitto e alle sue simbologie, interpretò la massoneria come erede di un’antica sapienza, fondando il “Rito Egizio”, in seguito confluito nell’Antico Rito Primitivo di Memphis e Misraim.

Perfetta unione

Rito Egizio Tradizionale – Emblema della Loggia Perfetta Unione fondata a Napoli nel 1728 – Wikipedia, pubblico dominio

Nei suoi insegnamenti rivalutava il principio femminile, opponendosi all’esclusione delle donne dalle logge, e creò riti di adozione che influenzarono la massoneria femminile e mista.

La sua sfida aperta alla Chiesa culminò nella fondazione a Londra di una loggia egiziana e nell’assunzione del titolo di “Gran Cofto”.
Arrestato nel 1789, fu rinchiuso a Castel Sant’Angelo e condannato a morte per eresia e attività sediziose, pena poi commutata. I suoi manoscritti e strumenti furono pubblicamente distrutti.

La rocca di San Leo. Foto personale by Vvirgola. Aprile 2006 – Wikipedia, pubblico dominio

Il 26 agosto 1795 morì a San Leo, probabilmente per apoplessia.
Attorno alla sua fine, come alla sua vita, si intrecciarono leggende e versioni fantasiose.
L’atto di morte, conservato nell’archivio parrocchiale, restituisce la verità storica, ma l’aura di mistero che lo circondava ha reso immortale il mito di Cagliostro.
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