Una pagina a cura di Aster

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Lorenzo di Credi – La dama dei gelsomini, conosciuto anche come Ritratto di Caterina Sforza – Pinacoteca Civica di Forlì – Wikipedia, pubblico dominio

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Un po’ di storia

Caterina Sforza era la figlia naturale legittimata di Galeazzo Maria Sforza (1463 circa – Firenze 1509).

Per volere del papa Sisto IV, venne data in sposa all’età di dieci anni al nipote del pontefice stesso, Girolamo Riario, cui portò in dote Imola diventando quindi la signora di Imola e di Forlì.

Morto papa Sisto IV (1484) e scatenatasi la reazione a Roma contro i Riario ed i Della Rovere, Caterina si chiuse, per conservarlo al marito, a Castel Sant’Angelo, che consegnò solo dopo due settimane contro il versamento di 4.000 ducati.

La Rocca di Ravaldino ai tempi di Caterina Sforza – Wikipedia, pubblico dominio

Assassinato Girolamo Riario (1488), Caterina Sforza sostenne con grande fermezza e forza d’animo nel castello di Ravaldino (Forlì) l’assedio dei Forlivesi insorti, finché le venne riconosciuta la reggenza per il figlio minorenne Ottaviano Riario Sforza, di Imola e Forlì, che governò assistita dall’amante Jacopo Feo (secondo alcune biografie sembra che l’avesse sposato in segreto).

Giovanni il Popolano ritratto da Sandro Botticelli circa 1490, National Gallery of Art, Washington – Wikipedia, pubblico dominio

Dopo che questi venne assassinato lo vendicò con selvaggio rigore e sposò Giovanni de’ Medici detto il Popolano (1496 o 1497) e dalla loro unione nacque il condottiero Giovanni dalle Bande Nere. 
Dopo la morte del suo secondo marito Caterina Sforza, in seguito ai grandi sconvolgimenti politici dell’epoca si avvicinò ai fiorentini che le inviarono in legazione Machiavelli (1499).

Caterina venne deposta da papa Alessandro VI e subì l’attacco delle forze congiunte dei Francesi e di Cesare Borgia: cadute Imola e Forli, si difese accanitamente per la seconda volta nella rocca di Ravaldino fino al gennaio 1500 fino a capitolare.

Fu fatta prigioniera e passò gli ultimi anni prima in prigionia a Roma, poi, avendo rinunciato a ogni rivendicazione dei propri domini, in esilio in Toscana.


La sua personalità

La figura di Caterina Sforza è emblematica per la sua epoca che va inquadrata in un periodo in cui, stava per finire il Medioevo ed iniziava ad affacciarsi il Rinascimento, nascevano immortali capolavori creati dai geni di Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Macchiavelli e Cristoforo Colombo tentava la via delle Indie.

Giorgio Vasari – Caterina Sforza, 1490-1500 – Firenze, Palazzo Vecchio – Wikipedia, pubblico dominio

Questa figura di donna che conduceva in battaglia i suoi soldati venne ammirata in tutta l’Italia e numerose furono le canzoni e le odi che vennero scritte in suo onore che sono andate però tutte perdute tranne quelle di Marsilio Compagnon.

Gli scrittori del rinascimento raccontano che Caterina Sforza avesse superato per fama, ogni altra donna del suo tempo: era una donna tenace, determinata, molto versatile, si occupava di erboristeria, di medicina, di cosmetica e d’alchimia. Caterina Sforza era anche una donna di incredibile bellezza che spendeva tempo e denaro per preservarle e nessun consiglio veniva tralasciato indipendente da dove arrivasse:  antiche ricette orientali, rimedi popolari, miscele che arrivavano da oscuri monasteri che lei cercava con estrema tenacia non esistendo all’epoca cosmetici già pronti. 

Le sue ricette sono state tramandate in un libro “Experimenti della excellentissima signora Caterina da Forlì” composto da quattrocentosettantuno rimedi curativi e di bellezza del viso e del corpo con indicazioni per la preparazione di pomate, unguenti, miscele, acqua che Caterina preparava con l’aiuto degli speziali di corte. Questi rimedi sono dei veri e propri esperimenti con i quali Caterina Sforza si dilettava e sperimentava su se stessa.

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Ricette di bellezza di Caterina Sforza

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Per sbiancare e guarire il viso arso dal sole 
(per far la faccia bianchissima et bella et colorita)

All’epoca di Caterina Sforza, una prerogativa della bellezza era avere una carnagione chiarissima pertanto Caterina inventò un impacco adatto allo scopo:

Mescolare dello zucchero con del bianco d’uovo e acqua di bryonia (Bryonia dioica, n.d.r.). Con questo miscuglio ci si deve bagnare il viso.  

Con questa ricetta spariscono i rossori, la pelle tesa e la desquamazione che accompagna le scottature solari. 

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Acqua per far crescere i capelli 
(per far crescere li capelli)

Questa ricetta di Caterina Sforza è raccomandata per far diventare i capelli lunghi. E’ molto semplice:

si prepara un semplice decotto con una manciata di malva, del trifoglio, delprezzemolo e con questo decotto si fanno diversi lavaggi.

Semplice, da provare per la bellezza e la cura dei capelli di tutte le donne.

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Ricetta per far diventare i capelli biondi e belli 
(per far li capelli biondi de colore de oro)

Questa ricetta di bellezza di Caterina Sforza per far diventare i “capelli biondi et belli” consiste nel far bollire delle foglie di edera e cenere ricavata dai gambi della stessa pianta.

Dopo che avrà bollito, si dovrà filtrare “et con quella acqua lavati il capo et farai li capelli belli e biondi”.

Caterina però, per rendere la ricetta ancora più sicura raccomanda a tutte le donne di mettere nel decotto anche tre pezzettini di radice di rabarbaro che si lasciano in infusione per un giorno intero. Dopo di che si inzuppa un panno e con esso si avvolge il capo “et lassato stare sino a che sia quasi asciutto et senza dubbio verranuo rilucenti come oro”.

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Ricetta per far diventare i denti bianchi e lucenti

Questa ricetta di bellezza Caterina Sforza è un po’ insolita ma molto semplice da realizzare:

“Prendi dei grossi gambi di rosmarino e falli abbruciare sin che diventino cenere. Metti detta cenere in una piccola pignatta con qualche foglia di rosmarinoacciocchè ne prenda l’odore. Con detta cenere sfrega spesso li denti con una pezza di lino”.

Per completare l’efficacia della cenere di rosmarino “et fermare li denti e le gengive, dopo averli sfregati con la cenere lavali con bono vino”. 

Ogni uomo ed ogni donna sarà sorpreso dall’efficacia di questa semplice ricetta.

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Ricetta per far profumare l’alito

Caterina Sforza, per avere un alito profumato, consigliava questa ricetta

Ingredienti:
– scorza di cedro 
– noce moscata 
– chiodi di garofano 
– cannella

Preparazione
Polverizzare il tutto ed impastarlo con del vino “et fanne pallottole et pigliane ante ed cibo et de poi el cibo”.

Le ultime righe della ricetta raccomandano di non mangiare aglio o cipolla per qualche giorno “et vederai et sentirai miracoli”….

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Stralcio testo tratto dalla pagina: ilclandimariapia.blogspot sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

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