Crisaore è un personaggio minore della mitologia greca. Si tratta di un gigante armato di spada d’oro, da cui il nome Crisaore.

Esistono due miti differenti sulla sua origine. Secondo una versione, egli nacque da un’avventura amorosa di Poseidone con la gorgone Medusa sotto gli occhi della casta Atena; quest’ultima, inorridita dallo spettacolo, trasformò i bei capelli di Medusa in serpenti. In base alla seconda versione, invece, Crisaore nacque assieme a Pegaso dal sangue di Medusa quando Perseo la uccise mozzandole la testa.

Edward Burne-Jones – Pegaso e Crisaore nascono dal corpo di Medusa – Wikipedia, pubblico dominio

Crisaore si unì a Calliroe, figlia di Oceano e Teti o di Poseidone. Dalla loro unione nacquero il gigante Gerione e la madre di mostri Echidna.

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

Leggiamo in Esiodo, Teogonia 275-305: (1)

… Stenno, Euriale e Medusa funesta.
Era mortale questa, immuni da morte o vecchiezza
le prime due: con quella, sui fiori d’un morbido prato
a Primavera, il Nume s’uní dalla chioma azzurrina.
E quando a lei Perseo dal collo recise la testa,
il grande ne balzò Crisaore, e Pegaso. A quello
ben si convenne il nome, quand’egli d’intorno alle fonti
giunse d’Oceano, e d’oro stringeva nel pugno una spada.
Quindi volò, lasciando la terra nutrice di greggi,
fra gl’Immortali giunse, di Zeus nei tetti or dimora,
e il tuono a Zeus, mente sagace, ed il fulmine reca.

Crisaore s’uní con Calliroe, d’Oceano figlia,
e Gerione nacque da loro ch’à triplice capo.
Eracle tolse a questo la vita, il gagliardo campione,
nell’Eritea circonfusa dall’acque, vicino ai giovenchi
dal lento pie’, quand’egli, d’Oceano traverso al cammino,
spingeva i buoi dall’ampia cervice a Tirinto la sacra.
Ed Ortro uccise, ed Euritione (4), dei bovi custode,
nella nebbiosa stalla, di là dal famoso Oceano.
E un altro orrido mostro generò Calliroe, per nulla
simile agli uomini, o ai Numi d’Olimpo che vivono eterni,
in una cava spelonca: la diva scaltrissima Echidna,
che Diva è per metà, bella guancia con occhi fulgenti,
e per metà serpente terribile, orribile, immane,
versicolore, vivace, nei bàratri immensi di Gea.
Una spelonca ha qui, sottessa una concava roccia,
lungi dai Numi immortali, dagli uomini nati a morire:
l’inclita casa a lei qui prescrissero i Numi immortali.
Ma ella riparò sotterra, fra gli Arimi, Echidna,
la luttuosa, Ninfa che mai non invecchia né muore.

stralcio testo da: chi-lyra.com

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  1. La Teogonia (in greco antico: ΘεογονίαTheogonía) è un poema mitologico opera di Esiodo, in cui si raccontano la storia e la genealogia degli dèi greci. Si ritiene che sia stato scritto intorno all’anno 700 a.C. ed è una fonte fondamentale per la mitografia greca. (stralcio da Wikipedia)

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