Nella mitologia pregreca, Elektra era una dea della luce, che poi i Greci incorporarono nel loro mondo mitologico donandoci due chiavi di lettura:

  • La prima chiave, più strettamente legata al mondo mitologico vero e proprio, ci raffigura Elettra (lo zampillare dell’acqua) come una figura della mitologia greca, una ninfa oceanina, figlia del titano Oceano e della titanide Teti, una delle Oceanine.
    Elettra con Taumante, figlio di Ponto generò Iride (personificazione dell’arcobaleno) e le tre Arpie: Aello, Ocipete e Celeno.
    Secondo Omero, Elettra e Zeus concepirono Dardano, capostipite dei re di Troia, e perciò detti Dardanidi.
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Electra e Oreste – Progetto Gutenberg eText 14994 – Wikipedia, pubblico dominio

  • L’altra chiave di lettura del mito ci dice che Elettra era figlia di Agamennone e Clitennestra, sorella di Oreste, Crisotemi e Ifigenia.
    Dopo la morte del padre Agamennone per mano di Egisto e con il contributo della stessa Clitennestra, Elettra istiga il fratello Oreste a vendicare il padre. Pilade, figlio di una sorella di Agamennone, Anassibia, e cugino di Oreste, segue il cugino a Tebe per compiere l’assassinio.

    Johann Heinrich Tischbein il Vecchio – Elektra in lutto – Deutsches Historisches Museum, Berlino – Wikipedia, pubblico dominio

    Elettra dopo di ciò sposerà Pilade. Con l’assassinio di Egisto un altro tassello della maledizione che Mirtilo aveva scagliato contro Pelope e i suoi discendenti si era aggiunto agli altri che avevano contraddistinto l’odio fra Atreo e Tieste.
    La figura di Elettra ha ispirato numerose opere letterarie. 

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Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…