La dea Enyo – Immagine tratta da Wikipedia, foto: 18JohnM Licenza Creative Commons CC BY-SA 3.0

Enyo (Enio) era una figlia di Zeus ed Era.
Enyo era una dea minore della guerra e personificava l’urlo furioso della battaglia.

Spesso veniva associata al dio della guerra Ares (Marte), come compagna, sorella, moglie o forse madre.

Come dea della guerra Enyo era portatrice di devastazione e ordiva le distruzioni delle città. Spesso accompagnava Ares in battaglia.
Durante la caduta di Troia, Enyo inflisse terrore e spargimento di sangue, insieme ad Eris (“discordia”), Phobos (“paura”) e Deimos (“terrore”), questi ultimi due figli di Ares.

Lei, Eris e i due figli di Ares sono raffigurati sullo scudo di Achille.

Enyo è stata coinvolta nella guerra dei Sette contro Tebe e nella guerra di Dioniso con gli indiani.
Enyo si rallegrò così tanto della guerra che rifiutò persino di prendere posizione nella battaglia tra Zeus e il mostro Tifone.

I Romani identificarono Enyo con Bellona (*), una figura della mitologia romana, divinità della guerra, che ha avuto origine con la nascita di Roma.
Enyo presenta anche analogie con la dea anatolica Ma.
Una statua di Enyo, realizzata dai figli di Prassitele, stava nel tempio di Ares ad Atene.

Perseo e le Graie in un’illustrazione di Helen Stratton – Wikipedia, pubblico dominio

Nella Teogonia di Esiodo, Enyo era anche il nome di una delle Graie, tre sorelle che condividevano un occhio e un dente tra loro; le altre sorelle erano Deino e Penfredo...

(*) Bellona, antica Dea della guerra per cui si apriva il tempio a lei dedicato in tempo di guerra, e un suo sacerdote scagliava la lancia che si conficcava in terra davanti al tempio che veniva poi chiuso a pace avvenuta. Usanza che fu poi trasferita a Marte.
Da lei il termine bellum, la guerra e anche il termine italiano bello, perchè la Dea era bellissima.

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Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…