Figlio di Giapeto e Climene ha per fratelli i più famosi Atlante e Prometeo. E’ raffigurato altrettanto sciocco e imprudente quanto Prometeo era invece ingegnoso e saggio.
Quando Prometeo, caduto in disgrazia di Giove, ebbe in dono, da Vulcano, Pandora – una bellissima donna di forme perfette – e, con lei, un vaso ben tappato, dubitando che gli dei gli avessero teso un’insidia, rifiutò la donna e il vaso, il quale figurava d’essere il dono nuziale; e allora Epimetèo, noncurante del rifiuto del fratello, sposò Pandora e, scoperchiato il vaso, ne vide traboccare sulla terra tutti i malanni che, da quel giorno, inondarono il mondo. Spaventato, egli si affrettò a rimettere il coperchio sul malaugurato vaso nel quale era rimasta solo la speranza ch’egli fece appena in tempo a trattenere, mentre anch’essa stava per prendere il volo.

Piero di Cosimo – Mito di Prometeo ed Epimeteo, 1510-20, dipinto – Alte Pinakothek, Monaco di Baviera – Wikipedia, pubblico dominio

In origine, racconta Protagora, esistevano solo gli dei. Poi gli esseri viventi vengono fatti nascere dalla terra, e occorre distribuire loro le facoltà naturali che ne assicurino la sopravvivenza. Purtroppo, la distribuzione viene fatta dall’imprevidente Epimeteo, il quale, come dice il suo nome, è dotato solo del senno del poi: egli, infatti, quando giunge agli uomini, si rende conto di aver già distribuito tutte le doti naturali – denti, artigli, vista acuta, velocità nella corsa e così via – agli animali. Gli uomini, così, sono lasciati indifesi e naturalmente indeterminati.

Il fratello di Epimeteo, Prometeo, cerca di soccorrere gli uomini donando loro il fuoco e il sapere tecnico (entechnos sophia). Gli uomini, così, sviluppano linguaggio, cultura e religione: doti, quindi, non “naturali” ma “culturali”. Ma vivono ancora isolati, perché sono privi dell’arte politica, e dunque della capacità di mediare e di coordinare le esigenze individuali.
Deve intervenire Zeus in persona, per dare a tutti gli uomini aidos e dike, cioè pudore (come capacità di vergognarsi) e giustizia. Le cognizioni tecniche possono essere distribuite secondo i criteri della divisione del lavoro; ma pudore e giustizia fanno dell’uomo un essere politico, cioè una creatura capace di vivere in uno spazio convenzionale e comune, e dunque devono essere assegnati a tutti.

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stralcio testo tratto dalla pagina: btfp.sp.unipi.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

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