Leggiamo una nota tra mito e leggenda del gigante Erice così forte da sfidare Ercole.

Athanasius Kircher – Illustrazione tratta da ‘Mundus subterraneus’ – Wikipedia, pubblico dominio

Erice (Eryx in greco antico) re degli Elimi, in Sicilia, era figlio dell’argonauta Bute e di Afrodite.
Erice era un ottimo pugile e lottatore e sfidò, a un combattimento in cinque riprese, Eracle che ritornava dopo aver ritrovato il toro che era fuggito dalla mandria di Gerione.

Eracle accettò la sfida, alla condizione che Erice avrebbe messo in palio il suo regno contro il toro fuggito dalla mandria di Gerione.
Eracle vinse le prime quattro riprese; infine sollevò Erice alto sulle braccia, lo scaraventò a terra e lo uccise, e così insegnò ai Siciliani che chi è nato da una dea non è sempre immortale.
Eracle vinse dunque il regno di Erice e lo lasciò agli abitanti del luogo, perché ne godessero finché uno dei suoi discendenti non si presentasse per rivendicarlo.

Altri dicono che Erice (il luogo dove egli lottò con Eracle ancora si vede) aveva una figlia chiamata Psofide che generò a Eracle due figli: Echefrone e Promaco.
Condotti sull’Erimanto, essi gli diedero il nuovo nome di Psofide in onore della madre, e colà innalzarono il tempio ad Afrodite Ericina, di cui oggi rimangono soltanto le rovine.

Il Trono Ludovisi rinvenuto nei pressi del Tempio di Venere Erycina (Wikipedia – Pubblico dominio)

I santuari eroici di Echefrone e Promaco hanno da lungo tempo perduto la loro importanza, e Psofide è di solito considerata figlia di Xanto, nipote di Arcade.

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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