Eris (dall’iscrizione). Tondo di una kylix attica a figure nere. – Wikipedia, pubblico dominio

Secondo Omero, Eris era sorella di Ares, e dunque figlia di Era e Zeus, mentre secondo Esiodo era figlia della dea Notte che la generò senza bisogno di accoppiarsi.
Eris era considerata la madre del dolore, della carestia e di altre pestilenze.

Suscitava battaglie, litigi ed anarchia.

Nell’Iliade accompagna Ares nei suoi combattimenti e tiene in mano l’emblema della guerra. Omero, nel capitolo IV dell’Iliade  la descrive così:

………… A questi Marte,
a quei Minerva è sprone, e quinci e quindi
lo Spavento e la Fuga, e del crudele
Marte suora e compagna la Contesa
insazïabilmente furibonda,

Furiosa per non essere stata invitata alle nozze di Peleo e Teti, la dea gettò, nella sala del banchetto, una mela d’oro su cui erano scritte le parole: “Alla più bella“. Questo “pomo della discordia” si rivelerà  fatale. La disputa che sorse fra Era, Atena Afrodite per l’assegnazione della frutto e del relativo titolo, condusse al giudizio di Paride e in seguito al ratto di Elena che originò la guerra di Troia

Rubens – Il giudizio di Paride – Wikipedia, pubblico dominio

Eris fu accanto a Tifone durante la battaglia del mostro contro Zeus, che invece era fiancheggiato da Nike ed ebbe un ruolo anche nella vicenda del vello d’oro, nell’epoca in cui questo era entrato in possesso di Tieste, consentendogli di diventare re di Micene, ai danni dell’altro pretendente al trono, Atreo.
Zeus, che prediligeva quest’ultimo, ottenne da Tieste la promessa che avrebbe ceduto il trono se il sole avesse cambiato il suo corso. Quindi, il dio inviò Eris sul cammino del carro di Elios, e la dea pose il sentiero della sera sotto gli zoccoli del cavallo dell’alba, di modo che il sole quel giorno, giunto a metà della volta celeste, invertì il suo normale tragitto e tramontò a oriente.

Infine, quando Politecno e Aedona di Colofone vantarono di amarsi più di Zeus e Era, la dea infuriata inviò Eris fra di loro per far nascere una disputa, il cui esito finale fu l’assassinio del marito da parte di Aedona.

Tuttavia Eris rappresenta anche l’aspetto positivo dell’emulazione: al capitolo XI dell’Iliade, Zeus la invia a risvegliare l’ardore al combattimento dei capi greci. E’ lei, secondo Esiodo, che Eracle (Ercole) sceglie quando incontra due donne all’inizio delle sue imprese.

L’Accademia di Platone in un mosaico di Pompei- Wikipedia, pubblico dominio

Il nome della dea Eris ha dato origine al termine “eristica“, l’abilità di prevalere nelle contese verbali; termine che può anche intendersi come tecnica di confutare argomenti o proposizioni senza tener conto della loro verità o falsità.
Lo scolaro di Protagora e Gorgia, Isocrate considerava l’antica sofistica un aspetto importante della grande tradizione greca e la distingueva dall’eristica, una degenerazione recente che distoglieva i giovani dalle cose utili e vere. Isocrate poneva tra gli eristi anche i socratici, ai quali attribuiva tesi paradossali sull’unità delle virtù e sul sapere.

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stralcio testo tratto dalla pagina isolafelice.forumcommunity.net sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…