La dea Fides fa la sua comparsa nel pantheon romano nel III secolo a.C. quando, dal console Aulo Atilio Calatino, le viene dedicato un tempio sul Campidoglio; si tratta però, probabilmente, di un tempio costruito su di un precedente santuario già a lei dedicato; infatti secondo la tradizione il suo culto fu stabilito dal re Numa Pompilio.
Inoltre la vicinanza del suo tempio a quello di Giove fa ritenere che il suo culto fosse più antico.

Statue di Ganimede, Fides e Minerva nel parco del castello di Blankensee, Brandeburgo, Germania – Wikipedia – Autore: Lienhard Schulz, opera propia rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Nel suo tempio sul Campidoglio venivano custoditi i trattati stipulati dal Senato romano con i regni stranieri in modo che la dea potesse proteggerli.

Fides veniva raffigurata come una vecchia dai capelli bianchi, più vecchia dello stesso Giove, a simboleggiare che il rispetto della parola data è il fondamento di ogni ordine sociale e politico.

Alla dea venivano offerti sacrifici con la mano destra avvolta in un panno bianco. Nel suo tempio si sacrificava solennemente il primo d’ottobre. Il sacrificio veniva compiuto dai Flamini, forse dai tre Flamini maggiori: i sacerdoti di Giove, Marte e Quirino che si recavano al tempio su una biga coperta.

Denario dell’imperatore romano Eliogabalo (218-222), raffigurante al rovescio la dea Fede tra due stendardi dell’esercito romano e la legenda FIDES EXERCITVS, “lealtà dell’esercito”. – Wikipedia – Classical Numismatic Group, Inc rilasciata con licenza CC BY-SA 2.5

Il suo culto venne abbandonato per buona parte del I secolo a.C. ma venne probabilmente restaurato da Augusto.
Divenne una divinità importante per gli imperatori, che ricercavano, celebrandola, la fides militum, la lealtà dei soldati.

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