Filippo Brunelleschi (1377-1446) è considerato come uno degli artefici del Rinascimento fiorentino. Orefice, architetto e scultore, si pone come uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana.

Ritratto di Brunelleschi, anonimo della seconda metà del XV secolo, Louvre – Wikipedia – User: I, Sailko, opera propria rilasciata con licenza CC BY 2.5

Brunelleschi si deve il recupero del classicismo nelle forme, l’utilizzo delle proporzioni matematiche e l’elaborazione del metodo di rappresentazione, attraverso le sue opere molti architetti hanno cercato di cogliere l’insegnamento.

La sua carriera ebbe inizio dapprima come orafo e scultore tuttavia solo all’età di 40 anni si dedicò interamente all’arte. All’età di 24 anni partecipò al concorso per la realizzazione della seconda porta del Battistero di Firenze, insieme a Lorenzo Ghiberti e Jacopo della Quercia, vinto dal Ghibert.

Nel 1418 Brunelleschi riceve l’incarico di eseguire la cupola della cattedrale gotica incompiuta di Firenze. La cupola, una grande innovazione tecnica ed artistica, si compone di due volte ottagonali, una dentro l’altra. La sua forma è stata dettata dalle sue esigenze strutturali di uno dei primi esempi di funzionalismo architettonico.

Brunelleschi ha fatto una funzionalità di progettazione delle necessarie otto costole della volta, portandole verso l’esterno della cupola, dove si definiscono il quadro per gli elementi decorativi della cupola, che includono anche rilievi architettonici, finestre circolari, e una cupola perfettamente proporzionata.

Cupola di Santa Maria del Fiore (Duomo di Firenze) – Wikipedia – User: Frank K., opera propria rilasciata con licenza CC BY 2.0

Questa è stata la prima volta che una cupola ha creato lo stesso effetto forte sul lato esterno, come ha fatto per l’interno.

In altri edifici, come la Chiesa dei Medici di San Lorenzo (1418-28) e l’ospedale trovatello chiamato Ospedale degli Innocenti (1421-55), Brunelleschi escogitò un austero stile geometrico ispirato l’arte della Roma antica.
Completamente diverso da quello emotivo, modalità di elaborare gotico che ancora prevaleva nel suo tempo, lo stile di Brunelleschi sottolineato rigore matematico nel suo uso di linee rette, piani flat, e spazi cubici. Questo “muro di architettura”, con le sue facciate piatte, impostare il tono per molti degli edifici più tardi del Rinascimento fiorentino.

Più tardi nella sua carriera, in particolare nella Chiesa incompiuta di Santa Maria degli Angeli (iniziata nel 1434), la Basilica di Santo Spirito (iniziata 1436), e la Cappella dei Pazzi (iniziata c. 1441), si è trasferito lontano da questa lineare, lo stile geometrico a un po ‘più scultoreo, lo stile ritmico. Nel primo di questi edifici, per esempio, l’interno non è stato formato da pareti piane, ma da nicchie massiccia apertura di un ottagono centrale. Questo stile, con la sua interazione espressiva di pieni e vuoti, è stato il primo passo verso un’architettura che ha portato infine al Barocco.

Anche se non era un pittore, Brunelleschi è stato un pioniere in prospettiva (prospettiva brunelleschiana, nel suo trattato sulla pittura Alberti descrive come Brunelleschi messo a punto un metodo per rappresentare gli oggetti in profondità su una superficie piana utilizzando un unico punto di fuga.

Stralcio testo tratto dalla pagina: historiaweb.net sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…
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Data la vasità delle immagini inerenti Brunellesci ed i suoi lavori ed in considerazione che sono tutte coperte da copyright o rilasciate sotto licenza creative commons CC BY-SA 3.0, o CC BY 2.5, vi consiglio di ammirarne alcune in: https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Filippo_Brunelleschi?uselang=it