Figlio di Ares (Marte), dio della guerra, e di Afrodite (Venere per i romani), dea della bellezza, dell’amore, e della fecondità, Fobos era la divinizzazione della paura.

Gigantomachia: Hermes (o Phobos?) e Ares su un carro, Athena accanto a loro, gigante calpestato. Lato A da un’anfora attica a figure nere, 530 (o 510?) AC. Da Vulci (Wikipedia – Pubblico dominio)

Insieme al fratello Deimos (letteralmente: spavento, terrore) prende parte alle battaglie del padre usando la propria forza di incutere terrore.

Il suo tempio maggiore si trovava a Sparta e gli Spartiati (la classe più privilegiata di Sparta) pregavano nel tempio prima di scendere in battaglia.
Quando, nel 1877, Asaph Hall scoprì le lune di Marte le chiamò Phobos e Deimos.

 


L’acero (Acero pseudoplatano), nella mitologia classica, era l’albero del dio della paura, Fobos.

Ucraina – Stampa – Acero pseudoplatanus (Wikipedia – Pubblico dominio)

Questo accostamento era probabilmente dovuto al colore rosso sangue che le foglie prendono in autunno.
Per questo motivo il contatto con l’acero era evitato dagli antichi Romani e Greci, i quali gli preferivano il platano, dalle foglie simili. Questa caratteristica negativa fa si che l’acero non sia molto citato negli antichi libri
In alcune regioni della Francia e della Germania si dice che le cicogne usassero mettere dei piccoli rami di acero nei nidi per tenere lontano i pipistrelli, ritenuti colpevoli di danneggiare le uove.
Un bell’esempio di come un elemento naturale ritenuto “negativo” fosse utile per bilanciare un altro elemento, il pipistrello, anch’esso ritenuto funesto.

Fin dai tempi più antichi cucchiai, bicchieri, piatti e scodelle di acero sono serviti a molti popoli come recipienti per cibi e bevande. Inoltre l’acero campestre è stato ampiamente coltivato e diffuso nei vigneti per fungere da tutore (una sorta di sostegno ‘vivo’) della vite.
Il suo legno marrone duro, ma facile da lavorare fu usato da Stradivari nella costruzione dei violini.

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stralcio parziale testo tratto da isolafelice.forumcommunity.net sul quale vi suggerisco di continuare la lettura…