Giacomo Negretti, conosciuto come Palma il Giovane (1549-1628), fu un importante pittore italiano, il cui soprannome serviva a distinguerlo dal celebre prozio, Palma il Vecchio.
Proveniente da una famiglia con una forte vocazione artistica, Giacomo era figlio del pittore Antonio Palma e di Giulia de’ Pitati, e sin da giovane fu indirizzato verso la pittura, seguendo le orme del prozio e dello zio materno, Bonifacio de’ Pitati, noto come Bonifacio Veronese.
Nel 1564, durante una visita a Venezia, il duca di Urbino, Guidobaldo II della Rovere, riconobbe il talento del giovane Giacomo e lo invitò a corte. Tre anni dopo, nel 1567, lo mandò a Roma, dove Palma il Giovane trascorse quattro anni come ospite dell’ambasciatore Traiano Mario. Durante questo periodo, subì l’influenza di maestri come Raffaello e Tintoretto, e realizzò diverse copie di opere di Tiziano, che considerava il suo vero punto di riferimento artistico.
La sua formazione avvenne quindi in un periodo di transizione tra la scuola pittorica veneta e il manierismo romano, influenze che assorbì durante il suo soggiorno nella capitale. Riuscì a ottenere un notevole successo, soprattutto nella regione bergamasca, terra d’origine paterna, diventando uno degli artisti più prolifici del tardo XVI secolo.
Palma il Giovane morì nel 1628, afflitto da problemi di salute, senza che alcun erede proseguisse la tradizione artistica della famiglia.
Di Palma il Giovane, in questa sede ed in linea con l’indirizzo generale del mio sito, vi propongo la visione di alcuni suoi lavori a carattere mitologico.
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