Giano (latino: Ianus) è il dio degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana, latina e italica.
Il suo culto è probabilmente antichissimo e risale ad un’epoca arcaica in cui i culti dei popoli italici erano in gran parte ancora legati ai cicli naturali della raccolta e della semina.

Busto di Giano conservato presso i Musei Vaticani. – Wikipedia, pubblico dominio

È stato sottolineato da più autori come Giano fosse probabilmente la divinità principale del pantheon romano in epoca arcaica. In particolare rimarrebbe traccia di questo fatto nell’appellativo Ianus Pater che permase anche in epoca classica.

Bassorilievo romano. I sacerdoti Salian portano i loro sacri scudi. – Wikipedia, pubblico dominio

Nei frammenti superstiti del Carmen Saliare (inno liturgico in latino arcaico) Giano è salutato con particolare enfasi come padre e dio degli dei stessi: Varrone riporta però nel carme anche l’epiteto di Cerus cioè “creatore”, perché come iniziatore del mondo Giano è il creatore per eccellenza.
Il console e augure Marco Valerio Messalla Rufo scrive nel libro sugli Auspici che Giano è colui che plasma e governa ogni cosa e che unì circondandole con il cielo l’essenza dell’acqua e della terra, pesante e tendente a scendere in basso, e quella del fuoco e dell’aria, leggera e tendente a sfuggire verso l’alto, e che fu l’immane forza del cielo a tenere legate le due forze contrastanti.

Settimio Sereno chiama Giano “principio degli dèi e acuto seminatore di cose”. Giano presiede infatti a tutti gli inizi e i passaggi e le soglie, materiali e immateriali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelle sovrastati da un arco, ma anche l’inizio di una nuova impresa, della vita umana, della vita economica, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi, del mondo, dell’umanità (viene infatti chiamato Consivio, cioè propagatore del genere umano, che viene seminato per opera sua), della civiltà, delle istituzioni.

Vienna, giardini di Schönbrunn, statua di Giano e Bellona – Wikipedia, pubblico dominio

Nella sua riforma del calendario romano, Numa Pompilio dedicò a Giano il primo mese successivo al solstizio d’inverno, gennaio, che con la riforma giuliana del 46 a.C. passò ad essere il primo dell’anno.

Stralcio testo tratto dalla pagina: creaturemitiche.myblog sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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