Possibile rappresentazione di Gilgamesh – Eroe che domina un leone. Rilievo dalla facciata della sala del trono, Palazzo di Sargon II a Khorsabad (Dur Sharrukin), 713–706 a.C. – Wikipedia, pubblico dominio

Gilgameš, scritto anche come Gilgamesh è una divinità o un eroe divinizzato che si presenta su tre piani documentali:

  1. come divino sovrano di Uruk nella Lista Reale Sumerica, composta in lingua sumerica;
  2. come divinità delle religioni mesopotamiche in diversi inni e iscrizioni, composti sia in lingua sumerica che in lingua accadica;
  3. come personaggio principale di alcune epopee religiose mesopotamiche composte sia in lingua sumerica che in lingua accadica, e anche in altre lingue del Vicino Oriente antico.

L’epopea di Gilgameš appartiene all’intera cultura mesopotamica, ovvero della Mezzaluna Fertile, non solo quindi alle sue originarie culture sumerica e assiro-babilonese (questa in lingua accadica). Testimonianza di questo fatto è il rinvenimento in più lingue, oltre il sumerico e l’accadico, di questa epopea: dall’ittita, al ḫurrita, all’elamita. Rinvenimenti che hanno inoltre riguardato non solo l’antico territorio della Mesopotamia ma si sono spinti anche in Anatolia e nell’area della Siria-Palestina.

Le sue vicende, in particolar modo, sono narrate nel primo poema epico della storia dell’umanità giunto a noi, in seguito denominato Epopea di Gilgameš , Epopea classica babilonese.
Si tratta di un’epopea babilonese il cui nucleo principale risale ad antichi racconti mitologici sumeri che vennero rielaborati e trascritti successivamente in ambiente semitico.

Impressione di sigillo cilindrico tra il 1400 e il 1200 a.C., raffigurante un uomo con ali di uccello e una coda di scorpione che lancia una freccia contro un grifone su un poggio. Uno scorpione è una delle creature che Gilgamesh incontra nel suo viaggio nella terra natale di Utnapishtim. – Wikipedia, pubblico dominio

La prima struttura dell’Epopea, pervenutaci in frammenti, appartiene quindi alla letteratura sumerica, mentre la versione più completa sinora nota venne incisa in lingua accadica su dodici tavole di argilla che furono rinvenute tra i resti della biblioteca reale nel palazzo del re Assurbanipal a Ninive, capitale dell’impero assiro; questa redazione tarda del mito, attribuita allo scriba ed esorcista Sîn-lēqi-unninni, risale quindi presumibilmente al XII secolo a.C. e comunque anteriormente all’VIII secolo a.C.

Per quanto attiene alla storicità o meno della figura di Gilgameš, diversi studiosi hanno concluso che Gilgameš fosse un personaggio storico, ovvero un re, divinizzato in epoca successive Quindi si puo pensare che Gilgameš sia un personaggio non storico, quindi solo una divinità della mitologia sumerica inserita nelle liste reali e da qui entrato nelle tradizioni religiose semitiche

“Gilgameš, re perfetto, giudice degli Annunaki;
principe avveduto, fre[no degli uomini];
ispettore delle regioni, sovrintendente della “Terra”,
signore delle creature infere….

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Mazza dedicata all’eroe Gilgamesh (quinto re di Uruk, secondo l’elenco dei re sumeri) di Urdun, funzionario di Lagash, Ur III. – Wikipedia, pubblico dominio

Stralcio testo tratto dalla pagina: umsoi.org sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

vedi anche:

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