Gli Ecatonchiri, o Centimani, erano tre giganti dotati di cento braccia e cinquanta teste e si chiamavano: Cotto, Briareo (o Egeone) e Gige (o Gie).
Gea li generò fecondata dalla pioggia che Urano fece cadere dal cielo sulla Terra.

Ecatonchiri – Wikipedia, autore: Vampire285, proprio lavoro concesso con licenza CC BY-SA 4.0

Gli Ecatonchiri appartenevano alla stessa generazione dei Titani e dei Ciclopi e, come questi ultimi, parteciparono alla guerra contro Crono e i Titani a favore degli dei Olimpici e di Zeus.
Successivamente, furono posti a guardia dei Titani nel Tartaro e non rinchiusi nuovamente, come ricompensa per il lavoro svolto in guerra.

Briareo in uno schizzo – Wikipedia, autore Emilian1999, proprio lavoro concesso con licenza CC BY-SA 4.0

Le interpretazioni degli evemeristi (i seguaci del filosofo Evemero di Messene, secondo cui gli dei sono eroi realmente esistiti e poi divinizzati dalla fama popolare) fanno degli Ecatonchiri non dei giganti, ma uomini che abitavano la città d’Ecatonchiria, in Macedonia che avrebbero semplicemente aiutato gli abitanti della città di Olimpia (gli Olimpici) a lottare contro i Titani e a cacciarli dalla regione.

Dei tre simpatici centimani, Briareo è l’unico che verrà nuovamente citato nei miti successivi.

Briareo è il nome usato da gli dei, Egeone quello con cui viene chiamato dagli uomini.

Nella prima delle due visioni lo si rappresenta mentre sorveglia, con i suoi due fratelli, i Titani nella loro prigione sotterranea; nella seconda sembra che Poseidone lo avesse ricompensato del coraggio dimostrato nel duro combattimento porgendogli la mano di sua figlia Cimopolea dopo averlo esonerato dal fare la guardia ai Titani, e con ella ebbe due figli: Sicano e la ninfa Etna

Stralcio testo tratto dalla pagina: kengard.forumfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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