Image by Tim Hill from Pixabay

Una leggenda racconta che le rovine maestose dell’abbazia di Whitby, nello Yorkshire, siano abitate dagli spiriti, anime che vagano inquiete. L’abbazia fu eretta nel 657 sulla collina  vicina al mare e fu distrutta due secoli dopo dai vichinghi.
In seguito fu ricostruita nel 1067 dai conquistatori normanni. La fondatrice dell’abbazia originaria era Santa Hilda e pare che la donna non abbia mai voluto abbandonare il luogo che tanto amò in vita. 
Difatti il suo spettro, avvolto in un sudario si aggira tra le rovine e spesso appare affacciato ad una delle più alte finestre. Ma la Santa è stata protagonista anche di altre apparizioni, sempre all’interno dell’abbazia.
Si racconta che quando era badessa  divenne famosa per aver liberato la regione dai serpenti. Le cronache narrano che guidò i serpenti fino all’orlo di una scogliera e poi li decapitò con il suo frustino.
Da allora una specie di carro funebre guidato da un cocchiere e trainato da quattro cavalli senza testa viene visto correre lungo la scogliera a forte velocità. L’apparizione avviene vicino all’abbazia e la corsa lo porta poi a precipitare dagli scogli e inabissarsi in mare.
Il fantasma di Hilda non è però l’unico ad essere visto nell’abbazia. C’è anche quello della giovane Constance de Beverley (*) che lasciò il convento e i voti per amore di un uomo , uno sleale cavaliere chiamato Marmion. In seguito a questo fatto la giovane monaca fu murata viva nei sotterranei dell’abbazia. Il fantasma di Constance appare spesso ai visitatori sulle tortuose scale che conducono alla cella.

Tra le pareti del luogo si aggirano queste due donne, per motivi diversi, ma sempre intrappolate all’interno dell’abbazia. Hanno lasciato il mondo dei vivi e non hanno raggiunto quello dei morti, le loro anime non riposano in pace, difatti vagano inquiete da molti secoli…

Stralcio testo tratto dalla pagina: perstorie-eieten.blogspot sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

Image by SkaterSammo from Pixabay

__________________

(*) Nel poema “Marmion: A Tale of Flodden Field” di Sir W. Scott, pubblicato nel 1908, leggiamo che la vicenda si svolge nel 1513. Lord Marmion, un personaggio inventato, favorito di Enrico VIII, che assomma in sé nobiltà e scelleratezza, si è stancato di Constance de Beverley – una monaca che ha lasciato l’ordine per seguirlo travestita da paggio – e cerca di sposare la ricca Lady Clare, promessa sposa di Sir Ralph de Wilton.
Lord Marmion accusa de Wilton di tradimento, adducendo come prova una falsa lettera e aiutalo nella manovra da Constance; questa spera cosi di riguadagnare il suo favore, ma viene invece denunciata al suo convento e murata viva.
Nel frattempo Marmion e de Wilton si battono in torneo e il secondo resta sul terreno come morto. Lady Clare si rifugia in convento per sfuggire a Marmion che, mentre si trova in Scozia, incontra senza saperlo de Wilton, sopravvissuto al duello e travestito da monaco pellegrino.
Constance aveva fornito le prove del delitto di Marmion alla badessa di St. Hilda, che le affida al pellegrino: questi, rivelata la sua vera identità a Clare (la quale è al servizio della badessa) si rifugia nel campo inglese. Marmion, seguito da Clare, raggiunge le forze inglesi a Flodden dove viene ucciso; de Wilton e Clare sono finalmente riuniti.

.

.

.