Càstore e Pollùce, o Polideuce, sono due personaggi della mitologia greca e romana, figli gemelli di Zeus e di Leda, conosciuti soprattutto come i Diòscuri, ossia “figli di Zeus”, ma anche come Càstori.

Giampietrino – Leda con i suoi figli – Wikipedia, pubblico dominio

Se alcuni autori riportano che i Diòscuri nacquero da Zeus e Leda, altri affermano che i due gemelli avrebbero avuto origine da Tindaro, re di Sparta, avendo come sorella Elena, oggetto della contesa a Troia.
Altri raccontano che solamente Polluce e la sorella Elena fossero figli di Zeus, e dunque immortali; Castore sarebbe stato dunque figlio di Tindaro e destinato alla morte.

Castore e Polluce furono due degli Argonauti, gli eroi che parteciparono alla ricerca del Vello d’oro: Polluce – già celebrato come grande pugile – sconfisse in una gara di questa disciplina il re dei Bebrici, Amico. Poco tempo dopo i gemelli diedero vita alla città eponima di Dioscuria, collocata secondo il mito in Colchide.

Inoltre presero parte alla lotta contro Teseo, che aveva rapito la loro sorella Elena nascondendola ad Afidne; dopo quest’ultimo combattimento Zeus concesse loro l’immortalità.

Si narra inoltre che abbiano preso parte alla Battaglia della Sagra tra le file dei locresi (Locri Epizephiri) in battaglia contro i crotonesi (Crotone).

Il fratello di re Tindaro, Afareo, era a sua volta padre di due gemelli: Ida e Linceo.
Castore e Polluce rapirono le promesse spose dei cugini e nell’imboscata che ne seguì, Castore fu ferito a morte. Polluce, volendo seguire il destino del fratello, ottenne di vivere come Castore un giorno sull’Olimpo e uno nell’Ade. Un altro mito, riportato da Euripide nella sua opera Elena (v. 140), ricorda invece che Zeus concesse – visto il loro profondo legame – di vivere per sempre nel cielo, sotto forma di costellazione.


Peter Paul Rubens – Il ratto delle figlie di Leucippo – Munich, Alte Pinakothek. – Wikipedia, pubblico dominio

Altre tradizioni

L’incontro di gemelli nella mitologia non è rara: anche nei Veda, il libro sacro degli Arii indiani, appare una coppia di gemelli, gli Aswin, che – al pari dei Diòscuri – vengono identificati con la costellazione dei Gemelli.

Culto

Il loro culto, nato a Sparta (erano infatti figli del re eponimo di questa città), si diffuse rapidamente in tutta la Magna Grecia, soprattutto in considerazione del fatto che venivano creduti protettori dei naviganti: il mito infatti racconta che Poseidone affidò loro il potere di dominare il vento insieme al mare.

A Roma i Diòscuri (con il nome di Càstori) venivano ricordati nel loro tempio collocato all’interno del Foro Romano, nelle vicinanze del Tempio di Vesta, costruito per un voto offerto dal dittatore Aulo Postumio durante la battaglia del Lago Regillo. Il risultato della battaglia, inizialmente sfavorevole ai guerrieri dell’Urbe, si dice sia stato deciso dall’apparizione dei mitologici Dioscuri, Castore e Polluce.

Il 15 luglio era tradizione che gli equites svolgessero una processione fastosa a cavallo verso il tempio, dato che ne venivano considerati i propri protettori.

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Stralcio testo tratto dalla pagina unmondoaccanto.blogfree.net sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…