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Arrivano i “Giorni della Merla“: il periodo tra 29, 30 e 31 gennaio è considerato da sempre il più freddo dell’anno e ogni anno ci si chiede se rispetteranno la tradizione.

Difficile stabilirlo con esattezza perché ciò dipende da ogni singola località. Considerando le medie climatiche del periodo 1971-2000, si evince che in Italia il freddo è maggiore tra gennaio e febbraio e che la decade più fredda dell’anno varia a seconda delle regioni, tendendo a ritardare man mano che ci si sposta verso il Mezzogiorno. Nelle regioni del Nord Italia, il periodo più freddo coincide con la prima decade di gennaio; già sulle coste adriatiche, la Liguria e il Centro, il picco del freddo si sposta tra la seconda e la terza decade del mese, mentre al  Sud il periodo più gelido dell’inverno corrisponde con la prima decade di febbraio.

Il picco di freddo, dunque, non è uguale nelle varie regioni d’Italia e ciò dipende dalle peculiarità climatiche; in parte dal soleggiamento, dall’inerzia termica del mare e dalla traiettoria delle irruzioni fredde, solite verificarsi durante il trimestre invernale.

I “Giorni della Merla”, tra leggende e storie intramontabili

Secondo la leggenda, i “Giorni” di fine gennaio prendono il nome da una merla bianca che si rifugiò dentro un camino per sfuggire al gelo. Dopo tre giorni uscì dal comignolo, completamente nera. Da allora tutti i merli sono neri. La tradizione attribuisce alla “Merla” anche la capacità di prevedere l’andamento delle stagioni successive: se i 3 giorni saranno freddi, la primavera sarà calda e soleggiata. In caso contrario, la primavera tarderà a manifestarsi.

Un’altra leggenda, avente anch’essa per protagonista una merla, spiega l’origine della locuzione “giorni della merla” come se si trattasse di una favola. I suoi personaggi sono una merla completamente bianca e la personificazione di gennaio, freddo e gelido.

Gennaio era un mese un po’ dispettoso, che si divertiva a ricoprire il terreno di neve e gelo, non appena la merla si decideva a mettere il becco fuori dalla tana per procacciarsi del cibo. Stufa di questi scherzi, un anno la merla decise di raccogliere molto cibo, in modo da resistere per un mese intero chiusa nella sua tana.
Gennaio, allora, che fino a quel momento durava solo 28 giorni, si indispettì e, per punire la merla, aggiunse 3 giorni al suo mese e fece scendere sulla terra il freddo, accompagnato da neve e vento. Presa alla sprovvista, la merla si trovò un rifugio di fortuna in un camino e, terminati i tre giorni, uscì tutta nera, segnando così il futuro piumaggio degli esemplari della sua specie.

Sempre in riferimento all’origine della locuzione “Giorni della Merla” Sebastiano Pauli (Modi di dire toscani ricercati nella loro origine; p. 341- Venezia, appresso Simone Occhi MDCCXL, 1740) espone due ipotesi:
I giorni della Merla in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giungere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato”…

 

Stralcio testo tratto da un articolo di Filomena Fotia pubblicato nella pagina di meteoweb.eu sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

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