I nomi dei giorni della settimana sono ispirati alle divinità delle antiche religioni pagane. Infatti, nella tradizione astrologica dei Sumeri, i nomi dei giorni della settimana derivano dagli astri facilmente individuabili ad occhio nudo (Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno). Questi corpi celesti erano considerati manifestazioni di divinità e per questo furono associati ad altrettanti giorni.

Raffaello Sanzio – Il Consiglio degli Dei – Psiche ricevuta sull’Olimpo, 1517. – Wikipedia, pubblico dominio

La sequenza dei giorni della settimana presso gli ebrei (il popolo presso il quale quest’istituzione appare particolarmente antica e ricca di significato) era abbastanza semplice, poiché il nome dei giorni era dato da una cifra: giorno uno (domenica), giorno due (lunedì) ecc., fino al settimo giorno (il sabato), denominato shabbath che potrebbe derivare da una deformazione del numerale sette. Questa denominazione è in uso anche presso gli arabi che hanno però sostituito il venerdì con la denominazione giorno della preghiera in comunità).
Anche la sequenza dei giorni della settimana denominati con nomi di astri non è casuale come potrebbe apparire. Nasce, a quanto asserisce Cassio Dione, da studi degli egizi che poi sono stati divulgati e si sono affermati in tutta l’area del mar Mediterraneo e, oggi, in tutto il mondo.

Nel mondo anglosassone il primo giorno citato è la domenica. Nel mondo romano il giorno che dava inizio alla sequenza era il sabato, il giorno di Saturno. E Saturno è il pianeta maggiormente lontano conosciuto a quell’epoca. Ma le sequenza è sempre la stessa che si usa ancora abitualmente.
Secondo le nozioni astronomiche dell’antichità, i pianeti (ovvero tutti i corpi celesti dotati di moto apparente compresi quindi anche il Sole e la Luna) erano disposti, dall’esterno all’interno, in quest’ordine: Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna.
Come è possibile notare, la sequenza è del tutto differente da quella canonica dei giorni della settimana.

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Un bracciale cammeo italiano che rappresenta i giorni della settimana delle loro divinità omonime (metà del XIX secolo, Walters Art Museum) – Wikipedia, pubblico dominio

I nomi dei giorni della settimana

Dai Caldei, attraverso i Greci, i nomi e le qualità dei giorni della settimana sono arrivati ai Romani nella forma latina seguente:

  • dies Saturni, giorno ritenuto infausto, che però poteva infondere forza di volontà nell’accettare una rinuncia o una privazione.
  • dies Solis, propizio per la connessione al soprannaturale, per iniziare un’attività o nel successo di un’impresa;
  • dies Lunae, dedicato alla cura dei campi, della casa, e della famiglia;
  • dies Martis, archetipo del coraggio, della forza e delle contese;]
  • dies Mercurii, dio della rapidità, dei commerci e delle comunicazioni;
  • dies Iovis, archetipo della crescita, dell’abbondanza, e della prosperità;
  • dies Veneris, governatrice dell’arte, della bellezza e dell’amore.

Il calendario settimanale si diffuse a Roma e in tutto l’Impero; fu il suo valore astrologico a decretarne il successo e a farne una istituzione del calendario: nel I secolo a.C. era già introdotto a Roma; certamente lo era dopo la conquista dell’Egitto ad opera di Augusto (30 a.C.) se non prima.

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