I Telchini erano personaggi della mitologia greca, figli di Ponto e Talassa (o di Gea). Demoni che abitavano sull’isola di Rodi, erano rappresentati sotto forma di esseri anfibi, metà marini e metà terrestri. Avevano la parte inferiore del corpo a forma di pesce o di serpente, o i piedi palmati. Non erano ben visti dagli dei, di cui provocano spesso l’ira.

Talassa (Thalassa) dal codex medicus Graecus 1 della Biblioteca nazionale austriaca di Graz – Wikipedia, pubblico dominio

I Telchini avevano una sorella, Alia, la quale si unì a Poseidone. Essi stessi hanno partecipato all’educazione del dio, con Cafira. In questa educazione hanno la stessa parte dei Cureti in quella di Zeus.
Si attribuisce ai Telchini l’invenzione di un certo numero di arti, in particolare l’idea di scolpire le statue degli dei.
Erano anche maghi, e avevano il potere di far cadere la pioggia, la neve e la grandine. Ma non desideravano rivelare le proprie capacità, mostrandosene assai gelosi.

Un po’ prima del Diluvio, ebbero il presentimento della catastrofe e lasciarono Rodi, la loro patria, per disperdersi nel mondo. Uno di loro, Lico, giunse in Licia (di cui probabilmente era eponimo), dove costruì, sulle rive di un fiume lì vicino, il tempio di Apollo Licio.

La mitologia ci riporta i nomi di 17 Telchini:
Aktaios (Actaeus), Argyron, Atabyrius, Chalcon, Chryson, Hormenius, Lykos (Lycus ou Lyktos), Megalesius, Mylas, Nicon, Simon, Zenob, Skelmis, Damnameneus, Damon (Demonax), Megalesios, Ormenos.

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…