Negli ultimi decenni si sente spesso parlare di “altri vangeli”, testi misteriosi e seducenti che, secondo alcuni, custodirebbero i veri insegnamenti di Gesù, persino più antichi e autentici dei quattro Vangeli canonici.
Tra gli “altri vangeli” annoveriamo: il Vangelo di Tommaso, il Vangelo di Filippo, il Vangelo della Verità, la Sofia di Gesù Cristo, l’Apocrifo di Giovanni, il Vangelo di Maria, e il Vangelo degli Egizi.
Ma cosa sono realmente questi scritti? E quale credibilità possono vantare?
La maggior parte di questi testi proviene dalla biblioteca di Nag Hammâdi, scoperta nel 1945 in Egitto. Si tratta di scritti gnostici, cioè espressione di un sistema religioso-filosofico che mescola elementi del cristianesimo con credenze esoteriche, astrologia, miti orientali e concetti neoplatonici. Questi vangeli non furono riconosciuti né dai discepoli di Gesù, né dai cristiani dei primi secoli. Furono respinti perché in netto contrasto con il messaggio evangelico, e per la loro natura elitista ed esoterica.
Lo gnosticismo afferma che Gesù non parlò a tutti, ma solo a pochi “illuminati”, trasmettendo una conoscenza segreta (gnosi) utile alla salvezza. Ma questa visione contrasta radicalmente con le parole stesse di Gesù, che diceva:
“Hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli” (Luca 10:21)
“Se non diventate come bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18:3)
Il cuore dell’Evangelo, infatti, è accessibile a tutti, soprattutto agli umili, non riservato a un’élite spirituale..

San Tommaso in un dipinto di Pieter Paul Rubens. – Museo del Prado. – Wikipedia, pubblico dominio.
Tra i vangeli gnostici, il più celebre è il Vangelo di Tommaso, spesso proposto come “quinto vangelo” o addirittura come il più antico. Ma cosa dicono davvero gli studiosi?
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- Non è stato scritto dall’apostolo Tommaso.
- È databile tra il 150 e il 180 d.C., quindi successivo ai Vangeli canonici.
- Contiene numerose citazioni da Matteo, Luca e Giovanni, segno evidente che l’autore conosceva quei testi e li ha rielaborati.
- È scritto con un linguaggio gnostico e propone un’idea di “salvezza” completamente disancorata dalla Croce, dalla Resurrezione e dalla missione universale di Gesù.

Folio 32 di Nag Hammadi Codex II, con la fine dell’Apocrifo di Giovanni e l’inizio del Vangelo di Tommaso. – Wikipedia, pubblico dominio.
Lo studioso G. Mugnaio sottolinea la netta dipendenza del testo da passi specifici del Vangelo di Matteo e di Luca, oltre a elementi tratti dal Vangelo di Giovanni. Questo contraddice l’idea che il Vangelo di Tommaso sia una fonte più antica o indipendente: al contrario, è una rilettura gnostica posteriore dei Vangeli canonici.
Il messaggio del Vangelo di Tommaso è profondamente gnostico: nega la centralità del ministero terreno di Gesù, della sua morte e resurrezione, e trasforma la salvezza in un puro atto di “conoscenza interiore”.
Niente redenzione, niente peccato da perdonare, niente comunità da edificare: solo un viaggio intellettuale per pochi, lontano dalla storia e dal cuore del cristianesimo.
Il testo censura riferimenti alla storia della salvezza, e reinterpreta alcune parabole evangeliche in chiave esoterica o simbolica, talvolta persino con intenti polemici contro la società. È una spiritualità disincarnata, dove Gesù viene svuotato della sua missione redentrice e trasformato in un “maestro di sapienza” astratta.
I vangeli gnostici continuano ad affascinare per la loro aura di mistero. Ma dietro l’apparenza di “scoperte rivoluzionarie”, si nascondono testi tardivi, ideologici e manipolatori, che utilizzano la figura di Gesù per veicolare visioni del mondo profondamente incompatibili con il cristianesimo storico e biblico.
Come ricorda l’apostolo Giovanni:
“Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio” (2 Giovanni 1:9)
La verità evangelica non è nascosta, ma proclamata apertamente non ai pochi eletti, ma a tutti i cuori che desiderano incontrare il Dio vivente.
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