De Atlantide ad Timaeum atque Critiam Platonis (Johann Christian Bock, 1685) – Wikipedia, pubblico dominio

Una mappa che mostra l’ipotetica estensione dell’impero di Atlantide; da Atlantis: the Antediluvian World di Ignatius Donnelly1882Wikipedia, pubblico dominio

Nascoste nelle profondità del mare Caraibico, davanti alla penisola Cubana di Guanahacabibes, nei pressi di un vulcano spento, in un’area di 20 chilometri quadrati del pavimento oceanico, immense strutture formano un reticolato urbano, che spicca sulla spianata di sabbia bianca, con i suoi muri ad angolo retto. Le strutture si snodano in un regolare e ordinato groviglio di strade, vicoli, incroci e piramidi di stile mesoamericano.
Gli occhi meccanici di un robot hanno violato, dopo migliaia di anni, i resti di un’antica città; hanno immortalato i megalitici blocchi di granito, tagliati e posizionati con cura a formare piramidi e altre strutture a volte circolari, simmetricamente organizzate.
Il filmato che è stato prodotto ha posto all’osservazione dell’equipe di esperti, quali il Dr.Gambino La Rosa del Museo di Scienze Naturali di Cuba, le strutture e le anomale incisioni impresse su di esse composte da simboli e gruppi di lettere, simboli e croci ovali, simili ai segni minoici e a quelle presenti su alcuni sigilli babilonesi e assiri. Simili, ma non della stessa appartenenza, somiglianti ai caratteri dell’alfabeto greco, ma più paragonabili alle incisioni etrusche. La scoperta, che ha suscitato grande clamore, risale al maggio 2001 quando la spedizione canadese, guidata dall’ingegnere russo Paulina Zelitsky della ADC Advanced Digital Comunications, con lo scopo di ricercare antichi relitti, si è imbattuta in strutture sottomarine situate alla profondità di circa settecento metri.
Nel dicembre dello stesso anno a conferma di quanto rilevato dal sonar, è stato immerso un robot telecomandato provvisto di telecamera che ha filmato quella che, da subito, è stata ritenuta un’antica città sommersa. Si è pensato immediatamente all’Atlantide perduta, memori anche della caduta di una cometa intorno al 9000 a.C. che devastò la costa orientale atlantica americana.
Il filmato ottenuto, già diffuso dalla TV cubana, ha evidenziato strutture artificiali composte da blocchi levigati, eretti uno sull’altro in forme diverse; coperti da iscrizioni sconosciute e a quanto pare indecifrabili. Secondo le dichiarazioni di Paulina Zelitsky sono presenti numerosi edifici in granito bianco di forma piramidale di stile americano. Per avere ulteriori dettagli dovremo attendere l’esito di una spedizione prevista per l’estate del 2002, quando verrà utilizzato un robot particolare provvisto di tre telecamere e potenti riflettori; un trapano con diverse funzioni e un grosso braccio mobile di 10 metri per prelevare campioni. Ovviamente il Dr. Gambino non rilascia dichiarazioni che possano dare adito a speculazioni anche se a suo dire le costruzioni risultano essere lisce, piatte e formate da blocchi sovrapposti quindi artificiali. Naturalmente dal prelevamento di campioni si otterranno informazioni dettagliate. Immagini migliori, magari un frammento con iscrizioni e simboli, contribuiranno a fornire dettagli per l’identificazione del luogo. Quanto finora raccolto riguardo ai glifi riporta a molte culture. Inoltre i simboli presenti sulle strutture sommerse si ritrovano nelle caverne cubane; sia in quelle di superficie sia in quelle sommerse. Sembrano simili al linguaggio lineare “C” usato da una cultura minoica conosciuta come Luwiani che viveva nell’odierna Turchia al tempo dei Troiani.
Alcuni scritti Luwiani sono stati trovati in Italia e per gli esperti del settore potrebbero costituire un importante collegamento fra gli Etruschi e l’Asia Minore.
Sembra che la croce ovale abbia più significati, non solo come “LU” per Luviani, ma anche “Star” stella. Forse per indicare l’imminente caduta di una cometa? I Troiani avevano una versione della storia di Atlantide molto particolare e interessante. Raccontano che la loro civiltà era stata fondata da Dardano che si diceva provenisse da Atlantide. Dardano era nato in un isola lontana, situata ad Ovest da Elettra e Atlas, che diede nome a quella terra. Atlas aveva una sorella che partorì Clione, dea del mare, dalla quale ebbero origine le Pleiadi.

Comunque i caratteri più vicini ai simboli filmati sulle pietre della città sommersa risultano molto più similari a quelli etruschi, una delle più misteriose culture. Vivevano in Toscana ma nessuno sa chi erano e da quale luogo provenivano. Abili marinai e artigiani hanno lasciato inciso su pietre, colonne e artefatti un linguaggio che nessuno è stato capace di tradurre.
Dove acquisirono il loro linguaggio scritto? Nel regno di Atlantide?

Platone ci racconta che la loro terra era in effetti un avamposto di Atlantide. Durante una delle tante spedizioni organizzate dal popolo del continente perduto venne fondato uno stato in quel luogo dopo aver stabilito una specie di matrimonio di scambio con la popolazione stanziale, creando in tal modo ciò che noi conosciamo come Etruria.

Analizzando la capacità degli Atlantidei non possiamo fare a meno di pensare agli Annunaki; difatti i primi vengono descritti come grandi navigatori, ma anche come sapienti minatori e buoni lavoratori del rame. Le miniere di questo minerale del Nord America sono state ampiamente sfruttate; secondo calcoli effettuati dagli esperti sarebbe stato trattato almeno mezzo bilione di libbre di rame greggio durante quel periodo.
Numerose le miniere che furono scavate ad una profondità di venti metri usando una tecnologia ben diversa da quella conosciuta dai nativi americani. Studiosi di quella nazione hanno accertato che sono state soppresse le prove dell’esistenza di una grande impresa di sfruttamento minerario nel Michigan dal 3.000 a.C. al 1.200 a.C. Nello stesso periodo di tempo dalla parte opposta aveva origine l’età del Bronzo.
La cosa più straordinaria è che grazie al loro sviluppo tecnologico avanzato erano in grado di spedire enormi quantità di rame grezzo fino in Europa.
Anche gli Annunaki erano provetti minatori, secondo quanto narrano le cronache sumere.
Questi i fatti storici, quanto poi alla possibilità che si tratti dei resti del continente perduto dobbiamo considerare gli eventi catastrofici abbattutasi nella zona.

Da indagini aeree del 1930 nella zona della Carolina del Sud risultano esistenti nella zona mezzo milione di crateri di forma ellittica. Sarebbero stati prodotti da un corpo celeste frantumatosi durante la caduta sulla terra, dopo essere entrato in collisione con un altro asteroide.
I campioni prelevati rivelano che l’evento si sarebbe verificato alla fine dell’ultima era glaciale ossia oltre 11.000 anni fa; nel 9.000 a.C.
L’età precisa dell’impatto resta sconosciuta; ma dalle rilevazioni risalirebbe all’incirca all’epoca fornita da Platone. Sono state scoperte recentemente due teste scolpite molto somiglianti nei lineamenti a serpenti che ricordano le statuette della cultura Ubaid, rinvenute a Jarmo; databili fra i 6.000 e gli 8.000 anni e quindi più antiche del sito ove sono state rinvenute.
Potrebbe essere la prova che qualche popolo effettuò esplorazioni marittime dall’America fino all’Europa, attraverso l’Africa.

È stato rinvenuto in Perù, in Mexico e nelle Indie Occidentali, una specie di cotone che, a detta degli esperti, è stato introdotto nelle Americhe per iniziare una coltivazione, ma che non era originario di quei luoghi. Di conseguenza qualcuno lo ha importato dal mondo occidentale proprio con quello scopo. Sono evidenze fisiche di una connessione fra India, Asia, Mediterraneo e Americhe.

Quando emergerà dalle profondità dell’oceano caraibico potrà fornire la chiave per comprendere il mistero di Atlantide… 

Stralcio testo tratto dalla pagina: amadeux.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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IL PROFETA DI ATLANTIDE

Il sensitivo americano Edgar Cayce (1877 – 1945) – Wikipedia, pubblico dominio

Quando Cayce cadeva in trance aveva frequenti visioni del continente perduto di Atlantide, che descriveva minuziosamente, fornendo molti dettagli “della capitale Poseidìa” e delle altre città. Molte informazioni riguardavano l’ordinamento sociale, religioso e scientifico degli atlantidei, che avrebbero conosciuto l’energia atomica e costruito macchine volanti antigravità. Convinto assertore della reincarnazione, Cayce sosteneva di essere stato un sacerdote di Atlantide che aveva assistito impotente alla distruzione del continente perduto, a causa dell’uso sconsiderato delle energie. “Atlantide era stata già annientata due volte, – dichiarerà – la prima a causa di un’esplosione dovuta ai prodotti utilizzati per sterminare gli enormi animali che infestavano la Terra, la seconda per via di un potentissimo cristallo che concentrava l’energia solare sul continente e che un giorno ci fece saltare tutti in aria…Avevamo molti terribili cristalli che traevano energia dalle stelle. Ma quando violammo la Legge dell’Uno, cioè la fratellanza universale, ci distruggemmo…”. “I superstiti – continuava Cayce – scamparono in Egitto, dove i loro successori edificarono la Grande Piramide, e in Messico e in Perù, ove costruirono dei templi che erano un pallidissimo ricordo della civiltà perduta…”. Ma Cayce sosteneva di aver veduto, sempre più indietro nel tempo, la storia primigenia dell’umanità, quando l’uomo “vagava come uno spirito sulla Terra”, prima di assumere una forma materiale a causa di un progressivo imbarbarimento. Da questa caduta sarebbero nate quattro razze, la bianca, la gialla, la nera e la rossa, la atlantidea. Sempre a proposito, Cayce previde che le vestigia di Atlantide sarebbero state scoperte fra il 1968 ed il 1969 al largo dell’isola di Bimini. Curiosamente in quegli anni gli archeologi J.Mayol e Manson Valentine scoprirono, nella zona indicata da Cayce, una scalinata ed una strada lunga 100 metri, composta da enormi blocchi di pietra disposti ordinatam ente uno in fila all’altro, che la scienza vuole una formazione naturale e gli esoteristi le vestigia di una civiltà perduta.

Da   anni   la   figura   di   Cayce   affascina   e   divide . Osteggiatissimo dai dottori, Cayce ebbe fra i suoi sostenitori proprio uno di questi, il medico omeopata Wesley Ketchum, che ricorse al suo aiuto un centinaio di volte, dopo che Cayce aveva risanato una sua paziente malata di mente. Proprio Ketchum ha presentato all’American Society for Clinical Research, un prestigioso consesso medico, tutte le cartelle cliniche dei pazienti guariti con l’aiuto del veggente. Le letture di Cayce sono custodite in Virginia da un’associazione di suoi fans, l’Association for Research and Enlightenment (P.O.Box 595 Virginia Beach, VA 23451 U.S.A.). A questi si è rivolta Dorothée Koechlin de Bizemont per potere catalogare e schedare buona parte degli scritti, in seguito pubblicati in Francia. “8000 circa sono a carattere medico e psicologico – ha dichiarato la donna – e gli altri trattano di storia, scienza, esoterismo, archeologia, politica, economia, per un totale di 14256 messaggi…”. Ma proprio in ques ta enorme mole di dati è il punto debole di Cayce. Su base strettamente statistica qualche centinaio di guarigioni e previsioni azzeccate, a fronte di oltre 14.000 messaggi, rappresentano una percentuale di successi decisamente irrisoria, spiegabile tranquillamente con la casualità. Fra i più cortesi detrattori c’è il giornalista americano Martin Gardner: “Su Edgar Cayce non c’è molto materiale serio e obiettivo…Io l’ho conosciuto. Era un uomo garbato e gentile e sincero. Ma sono assolutamente scettico sulle sue doti. Il suo bagaglio di conoscenze era dovuto alle sue letture e agli scambi di vedute con gli amici. Tutte queste informazioni Cayce le dimenticava a livello cosciente e le recuperava sotto ipnosi. La sua filosofia era un guazzabuglio di cristianesimo, astrologia, piramidologia, teosofia e tradizioni occulte. Quanto alle diagnosi, molte di queste venivano formulate in presenza di osteologi e omeopatici, che lo aiutavano. Fu proprio questa collaborazione che influenzò le s ue diagnosi e le sue terapie. Sebbene migliaia di persone credessero di essere state guarite, molte diagnosi iniziali di Cayce erano completamente fuori strada”. In difesa del guaritore di Hopkinsville si è schierata Enza Massa, cronista del fiorentino Giornale dei misteri, che ha commentato: “Il veggente americano predisse effettivamente moli avvenimenti poi puntualmente avveratisi e curò parecchie persone; ma non sempre ci riuscì e fallì altresì molte previsioni. Dopotutto anche i veggenti sono pur sempre esseri umani e non è detto che debbano essere sempre infallibili”. Ciò nonostante proprio uno dei più noti parapsicologi americani, il professor Joseph B.Rhine, si dimostrò scettico dei poteri di Cayce dopo che questi aveva diagnosticato alla figlia dello studioso un male sbagliato…

Stralcio testo tratto dalla pagina: ufocun.tripod.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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