Nel basso Medio Evo, il viaggio – per lo più intrapreso da missionari e mercanti – comincia ad assumere connotati reali e diviene cronaca, reportage di cose viste ed udite, descrizione realistica del mondo fisico senza più alcuna traccia delle ormai superate concezioni simbolico-religiose.

In particolare, in questo quadro si inserisce “Il milione” di Marco Polo che può essere considerato il primo vero trattato di scienza geografica.

Augusto Gamba – Busto di Marco Polo (1862-1863) – Wikipedia – User: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Immagine rilasciata con licenza CC BY 4.0

L’opera infatti ricca di particolari e di dati topografici precisi ha permesso la ricostruzione fedele del viaggio, del tragitto percorso nelle terre d’Oriente, consentendo ai contemporanei di leggere e avere certezza su luoghi che, fino ad allora, avevano più immaginato che pensato come vere realtà fisiche.

Nonostante infatti l’Oriente fosse considerato come terra delle Meraviglie, come luogo verosimilmente mitico e fiabesco, Marco Polo decide di soffermarsi sugli aspetti più concreti, su informazioni di pratica utilità come le distanze esatte tra le varie città, le misure, consigli utili, usi, modalità di pagamento, prezzi.

Mappa dei viaggi di Marco Polo – Wikipedia –  Travels_of_Marco_Polo.svg: *Asie.svghistoricair 20:31, 20 November 2006 (UTC). Immagine rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

La ricostruzione di Marco Polo inoltre è talmente dettagliata ed affidabile che, secoli dopo, sarà oggetto di studio addirittura di Cristoforo Colombo che, per tracciare le coordinate del proprio viaggio, si baserà proprio sulle informazioni estratte da “Il Milione“.
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Stralcio testo tratto dalla pagina: questopiccolograndemondo.blogspot sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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