L’isola di Thera potrebbe essere Atlantide?
Di primo acchito questa potrebbe sembrare una domanda banale, di quelle che vengono proposte nei programmi televisivi del mistero per intrigare il pubblico, eppure si tratta di una teoria seria, che ha trovato molti sostenitori tra gli archeologi e gli storici di tutto il mondo.

Esaminiamo i fatti.

Testa ritraente Platone rinvenuta nell’area sacra in Largo Argentina (1925) a Roma – Wikipedia, pubblico dominio

Il primo a parlare di Atlantide fu il filosofo ateniese Platone nei suoi dialoghi Timeo e Crizia: nel primo, il personaggio di Crizia (zio dello stesso filosofo e capo dei “Trenta Tiranni” di Atene) racconta ai suoi compagni di come al legislatore ateniese Solone, recatosi in Egitto per completare la propria istruzione, fosse stata raccontata da un sacerdote di Sais un’antichissima storia riguardante la città di Atene.

Secondo questo racconto, novemila anni prima, oltre le Colonne d’Ercole era esistito un vasto continente di nome Atlantide, la cui dinastia regnante aveva spinto la propria ambizione fino a conquistare l’Italia e l’Africa fino, per poi tentate di invadere anche la Grecia.
Tali progetti di conquista si sarebbero, però, scontrati con la resistenza della città di Atene, che ora da sola, ora al comando di una coalizione pangreca, sarebbe riuscita prima a respingere l’invasione e poi a liberare tutte le terre aldiquà delle Colonne d’Ercole.

A questo punto, l’ira degli dei si sarebbe abbattuta su Atlantide, che in un giorno e una notte sarebbe stata inghiottita dal mare da una serie di terrificanti terremoti e inondazioni.

Nel Crizia, invece, lo stesso personaggio ne descrive lungamente la storia e la cultura, presentandola come un impero vasto e ricchissimo, per secoli governato in armonia da una stirpe di dieci re discendenti da Poseidone.

Anche se risulta subito palese come queste storie siano state impiegate da Platone per sostenere le proprie teorie politiche e filosofiche, nel corso dei secoli sono stati in molti a chiedersi se il fondatore dell’Accademia non avesse comunque tratto ispirazione da un corpus di leggende preesistente e, se ciò fosse stato vero, dove sarebbe stato possibile collocare la misteriosa isola di Atlantide.

Atlántide minoica – Scena di Akrotiri, capitale di Thera – Wikipedia, pubblico dominio

Sorvolando sulle varie teorie fatte fino a ora (Atlantide è stata identificata con l’America del Nord, con le Canarie, con Malta e persino con la Sardegna Nuragica) possiamo concentrarci su quella proposta inizialmente, ossia se la leggenda possa essere in qualche modo legata alla catastrofica eruzione dell’isola di Thera e, spingendoci ancora oltre, se proprio a Santorini possa essere assegnato il nome di Atlantide.

Il primo parallelo tra la realtà e la storia sorge spontaneamente nel collegare le catastrofi che hanno colpito entrambe le isole, seppur con risultati diversi (Atlantide affonda lasciando una distesa di banchi di fango che impediscono la navigazione, mentre Thera si spacca in più punti, ma resta emersa), mentre un altro emerge raffrontando la geografia di Santorini con quella della capitale del continente perduto.

Nel Crizia, infatti, vi è scritto come questa città sorgesse nel luogo dove Poseidone, allo scopo di proteggere Clito (una ragazza di cui si era innamorato e con si era unito) aveva circondato la collina dove ella viveva e le terre circostanti con tre cerchie di mare e due di terra perfettamente concentriche e di ugual misura. Successivamente, gli Atlantidei, discendenti del dio e di Clito, avrebbero scavato un lunghissimo canale per collegare la loro capitale con il mare esterno.

Questa descrizione ricorda molto da vicino di Thera prima dell’esplosione, che si presentava come un’isola di forma circolare (tipica delle isole vulcaniche) con una laguna interna e un’isoletta minore su cui doveva sorgere il cono vulcanico.

Altro punto interessante è il rituale che secondo Platone i dieci re compivano prima di giudicare un reo, secondo cui essi dovevano dare la caccia con bastoni e corde fino a quando non riuscivano a catturare un esemplare adatto per il sacrificio propiziatorio.

Affresco del Palazzo di Cnosso, illustrante acrobazie con un toro: sport o rituale di “taurocatapsia” (la figura in groppa al toro dalla pelle scura è un uomo, mentre le altre due con la pelle chiara sono donne) – Wikipedia, pubblico dominio

Il toro era uno dei simboli di Creta e tali “caccie” rituali hanno fatto pensare a molti storici alla già citata taurocatapsia, i giochi sacri che nel mondo minoico (non dimentichiamo che Thera era uno dei capisaldi di quella civiltà) precedevano i sacrifici religiosi.

Santorini island, Greece – EOS photo NASA, public domain

Certo, accettare la teoria che identifica Atlantide con Thera (o con Creta, piccola variante che parte dagli stessi presupposti) rende necessario ignorare anche molti dei particolari lasciati da Platone, primo fra tutti il fatto che secondo la leggenda essa dovesse trovarsi aldilà dello Stretto di Gibilterra, ma gli studiosi che sostengono tale visione chiamano in causa ora gli errori di traduzione, ora l’ingigantimento dei fatti operato dalla lunga riproposizione orale di queste storie antiche, ora l’intervento deliberato di Platone, che potrebbe aver attinto a un corpus di leggende preesistente, modificate in modo da renderle più attinenti ai suoi scopi.

La questione è tuttora aperta, ma sia i detrattori quanto i sostenitori di tale teoria sono concordi nel sostenere che, se la Leggenda di Atlantide ha una base reale, l’unico evento naturale che può averla ispirata è l’eruzione del Thera del 1600 a.c.

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Stralcio testo tratto da un articolo di Agostino Langellotti pubblicato nella pagina latelanera.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

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