Per metà uomini e per metà cavalli, i Centauri erano esseri primitivi dediti alla violenza, allo stupro e al saccheggio. Uno solo di loro amava la pace e lo studio delle scienze umane: il sapiente Chirone, che fu precettore di grandi eroi come Achille ed Eracle e visse e morì come un antico filosofo.
Di natura semidivina, Chirone è un centauro un po’ speciale. Colto e solitario, ama gli uomini anzichè combatterli, come fanno tutti i suoi simili. Per questo motivo è ritenuto il precettore ideale degli eroi, che nel mito hanno il compito di difendere la civiltà dal caos generato dai mostri.

Filira (Philyra) e Crono, dipinto di Parmigianino. – Wikipedia, pubblico dominio

Il centauro Chirone è il frutto degli amori tra Crono, sovrano della generazione divina precedente agli Olimpici, e la ninfa Filira (in greco “tiglio”), figlia del dio delle acque Oceano e di Teti.

Secondo la maggior parte degli autori, Crono si era unito a Filira (Philyra) sotto forma di puledro per non insospettire la moglie Rea, gelosissima delle sue amanti. Ciò spiegava l’immortalità di Chirone e la sua duplice natura, per metà umana e per metà equina.
Un’altra versione del mito sostiene invece che fosse stata la stessa Filira a trasformarsi in giumenta, nel tentativo di sfuggire al dio che intendeva violentarla. Crono, però, si era tramutato a sua volta in cavallo, e così era riuscito a renderla madre.

Una volta adulto, Chirone, a dispetto dell’aspetto mostruoso, trovò l’amore della ninfa Cariclo, figlia del dio Apollo, con la quale generò Ocirroe, così chiamata dal nome del ruscello presso cui era nata. Ocirroe aveva ricevuto alla nascita il dono della divinazione, ma poichè se ne serviva sconsideratamente svelando segreti riservati solo agli dèi, questi ultimi la punirono trasformandola in cavalla: da quel momento prese il nome di IPPO.

Chirone fu abbandonato dalla madre alla nascita: Filira infatti, nauseata dall’aspetto mostruoso del figlio, chiese e ottenne dagli dèi di essere tramutata in tiglio. Chirone crebbe così in solitudine, sul monte Pelio (in Tessaglia), istruito da Apollo e Artemide che suscitarono in lui l’amore per l’arte e la caccia.
Presto la fama della sua sapienza si diffuse e cominciarono a recarsi da lui dèi e sovrani. Il re di Ftia, Peleo, si rivolse a Chirone quando decise di sposare la ninfa Tetide, che lo respingeva. Il Centauro istruì il sovrano sulle doti metamorfiche della ninfa, e così quando Tetide, sorpresa nel sonno, si ribellò al suo tentativo di possederla, Peleo non fu colto impreparato. Mentre la divinità si trasformava successivamente in fuoco, acqua, leone, serpe e persino seppia, egli la tenne ben stretta, senza mai mollarla. Alla fine la ninfa, spossata, si piegò al volere del re e acconsentì alle nozze. Riconoscente, Peleo affidò a Chirone l’ultimo figlio avuto dalla ninfa, Achille, che il centauro educò alla sincerità e al disprezzo delle cose materiali.

Jean-Baptiste Regnault – L’educazione di Achille da parte del centauro Chirone – Wikipedia, pubblico dominio

Il metodo didattico di Chirone, che tra i suoi allievi ebbe anche Giasone e Asclepio, si basava sull’insegnamento della musica, della filosofia, della medicina, della caccia e dell’arte del combattimento. Era anche celebre per le sue doti divinatorie,e a lui si rivolsero molti dèi per conoscere il loro futuro.

UNA DIETA SPECIALE
Per forgiare Achille nel fisico e nel carattere, Chirone gli imponeva una dieta speciale, a base di cuore di leone, midollo d’orso (per acquisire la forza di questi animali) e miele (per rendere più dolce la sua eloquenza). Fu lui a ribattezzare il figlio di Peleo, Achille: in precedenza era chiamato Ligirone.

L’ARTE DI GUARIRE
Senza l’aiuto di Chirone, Asclepio non sarebbe mai diventato dio della medicina.

Hendrick Goltzius – Apollo affida a Chirone l’istruzione di Esculapio, 1590, incisione su carta vergata – Wikipedia, pubblico dominio

Tutto ciò che il figlio di Apollo sapeva a proposito di unguenti ed erbe curative gli era infatti stato insegnato da Chirone, che gli svelò anche i segreti della chirurgia, arte in cui il centauro eccelleva.

LA RINUNCIA ALL’IMMORTALITA’
In quanto semidio, Chirone era destinato all’immortalità. Tuttavia decise di sua volontà di rinunciare a questo privilegio quando, ferito accidentalmente da una freccia scagliata da Eracle durante una rissa con altri centauri, si accorse che nessun unguento avrebbe potuto guarire la piaga al ginocchio generata dal dardo.
Si ritirò allora nella sua grotta e supplicò Zeus di lasciarlo morire. Ma poichè, a causa della sua origine semidivina, non poteva farlo, cedette la propria immortalità a Prometeo, il Titano condannato ad atroci tormenti per il furto del fuoco agli dèi, ottenendone in cambio la mortalità.

Sidney Hall – Il Sagittario raffigurato in Urania’s Mirror, un set di carte delle costellazioni pubblicato a Londra intorno al 1825. – Wikipedia, pubblico dominio

Chirone trovò così la pace e il suo corpo fu tramutato da Zeus in una costellazione, detta poi del Sagittario.

Stralcio testo tratto dalla pagina: mitologia-mythos.blogspot sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…