Imeneo, il dio greco del matrimonio, era figlio di Apollo e di una Musa (Calliope, Clio o Urania),  oppure di Dioniso e Afrodite; fratello di Ialemo (eponimo del canto lugubre) e di Orfeo.

Simon Vouet – Le Muse Urania e Calliope.- Wikipedia, pubblico dominio

Amato da Apollo, da Espero, da Tamiri, era amico e compagno di Eros, dio dell’amore.
In Atene si narrava una leggenda secondo la quale Imeneo, bellissimo giovane ateniese, amava, benché fosse di modesta condizione, una nobile giovane ateniese e, non sperando di poterla mai sposare, la seguiva ovunque, di lontano. Era la sola soddisfazione che poteva permettersi.
Un giorno, le nobili ragazze andarono ad Eleusi a fare sacrifici a Demetra, ma vennero rapite dai pirati, e con loro Imeneo, ch’essi avevano scambiato per una donna.
I pirati, dopo una lunga traversata, approdarono su una spiaggia deserta e, affaticati, si addormentarono. Durante il sonno, Imeneo li uccise e mise le ragazze al sicuro, poi tornò ad Atene per proporre di restituire le giovani rapite a patto che gli fosse concesso di sposare la fanciulla ch’egli amava. La proposta venne accolta, le giovani furono restituite alle loro famiglie e Imeneo poté coronare il suo sogno d’amore.
Il matrimonio fu così felice che il giovane cominciò ad essere invocato dagli sposi di Atene.

Nicolas Poussin – Imeneo travestito da donna durante un’offerta a Priapo – Wikipedia, pubblico dominio

Una leggenda narrava che Imeneo, durante le nozze di Arianna e Dioniso, perse improvvisamente la voce mentre cantava. In ricordo, ogni matrimonio aveva il suo “canto d’Imeneo“.

Imeneo era rappresentato come un adolescente bellissimo, con in mano la fiaccola nuziale. Ad Argo era oggetto di culto.

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Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…