Krishna nacque il 20 luglio del 3227 avanti Cristo, ottavo figlio di Vasudeva e Devaki.
Kamsa, cugino di Devaki e sovrano di Mathura, aveva ricevuto la predizione che sarebbe stato ucciso da un figlio della cugina: per questo, faceva assassinare tutti i figli di Devaki. Krishna, però, riuscì a salvarsi perché fu scambiato con un altro neonato e fu affidato alle cure di Nanda, un pastore, e di Yashoda, sua moglie.
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La morte della demonessa Putana: pagina da un Bhagavata Purana disperso – Wikipedia, pubblico dominio

Kamsa, tuttavia, non si diede per vinto, e una volta venuto a sapere che il piccolo Krishna si trovava nel villaggio di Vrindavana spedì un demone per ucciderlo. Tale demone, denominato Putana, prese l’aspetto e le sembianze di una donna affascinante, che chiedeva alle giovani madri di poter tenere in braccio i loro figli piccoli e di nutrirli con il suo seno: il latte, però, era avvelenato, così che dopo essere stati allattati tutti i neonati morivano.

Putana, arrivata nella casa in cui viveva Krishna, lo prese in grembo e cominciò ad allattarlo, ma ben presto si accorse che egli era immune al veleno. Anzi, il piccolo iniziò a succhiare il seno della donna in maniera così violenta da causarne la morte. Persa la vita, la donna riprese le fattezze di demone, così da far scoprire il complotto che avrebbe dovuto causare la morte di Krishna.

Raja Ravi Varma – Yasoda adorna Krishna – Wikipedia, pubblico dominio

Quest’ultimo con il passare degli anni crebbe nei boschi di Gokula, nel distretto di Vrindavana, amato e accudito dai pastori, dalle loro figlie e dalle loro mogli. Nel corso della battaglia di Kurukshetra, che causò morti e feriti,Krishna si schierò dalla parte dei principi Pandava, i quali erano opposti ai cugini Kaurava, che avevano usurpato loro il regno.

In realtà Krishna era legato da vincoli di parentela a entrambe le parti in causa: per questo, quando il maggiore dei fratelli Kaurava Duryodhana e il terzo dei fratelli Pandava Arjuna giunsero alla sua porta per chiedere la sua collaborazione, egli chiese loro di scegliere tra la sua presenza diretta sul campo di battaglia e il suo esercito, tenendo conto che nel primo caso egli sarebbe stato sì presente, ma non avrebbe combattuto.

Mentre il Pandava decise di optare per la vicinanza di Krishna, Duryodhana preferì approfittare della forza del suo esercito. Arjuna, tuttavia, prima della battaglia si fece prendere dallo sconforto, vedendo che amici, mentori, cugini e altri parenti si trovavano nell’esercito avversario: angosciato e sconfortato, si mise a piangere in un angolo rifiutandosi di scendere in battaglia, fino a quando venne raggiunto da Krishna, il quale gli infuse il coraggio di cui aveva bisogno, ricordandogli il suo Dharma di guerriero: instillandogli forza e audacia, gli fornì insegnamenti spirituali e filosofici che gli avrebbero permesso di ottenere la realizzazione spirituale.
E così i Pandava, complice il sostegno di Krishna, a dispetto dell’inferiorità del numero di uomini dell’esercito riuscirono a sconfiggere i Kaurava.

Krishna e Arjuna a Kurukṣetra (XVIII-XIX secolo) – Wikipedia, pubblico dominio


Govinda

Krishna solleva la collina Govardhana (1790; attribuito a Mola Ram, 1760-1833). – Wikipedia, pubblico dominio

In seguito Krishna si meritò il soprannome di “Govinda“: “Vinda” vuol dire “protettore”, mentre “Go” vuol dire “terra”, “mucche” o entrambe le cose. “Govinda”, infatti, significa che Krishna protegge la terra, le mucche o entrambe le cose.

La storia di tale soprannome è curiosa: un giorno gli abitanti di Vrindavana si accingevano a effettuare un sacrificio, l’Indra-puja, per assecondare la volontà del dio Indra, colui che mandava la pioggia. Krishna, invece, li persuase a celebrare una cerimonia di ringraziamento per Govardhana, la collina situata vicino al villaggio che dava un riparo alle mucche e permetteva loro di nutrirsi con l’erba. In questo modo, però, suscitò l’ira di Indra, il quale infuriato fece arrivare una tempesta spaventosa.

Krishna sollevò la collina intera per far sì che tutti gli abitanti potessero scampare al pericolo e trovare riparo.

La tempesta durò una settimana intera, al termine della quale Indra decise di ammettere la sconfitta e placare la propria ira, stupito per la facilità con la quale Krishna aveva salvato tutte le famiglie di Vrindavana; per questo, riconobbe la sua superiorità inchinandosi ai suoi piedi.

La stirpe di Krishna, tuttavia, a causa della feroce guerra intestina che la coinvolse e la decimò, giunse ad autodistruggersi; per questo egli scelse di ritirarsi in una foresta.

Qui, però, morì, a causa di una freccia che gli colpì il calcagno (che era il suo solo punto vulnerabile): abbandonato il corpo terreno, riprese le sue sembianze divine.
krishna2Era l’anno 3102 avanti Cristo, quando la terza era del mondo, il Dvapara Yuga, si concluse dando inizio all’attuale era, il Kali Yuga.

Aikya Param – Krishna con la sua eterna paredra Radha (XX secolo) – Wikipedia, CopyrightedFreeUse

Krishna oggi

Oggi, nella tradizione religiosa induista, Krishna è il nome dell’avatara del dio Visnu, nell’ambito del Visnuismo (noto anche come Vaisnavismo), corrente religiosa che reputa Visnu l’Essere supremo.

Alla figura di Krishna sono dedicati numerosi canti devozionali e tante preghiere: una di queste è la cosiddetta Bhaja Govindam, che è stata composta da Adi Sankara nell’VIII secolo, e che dice che chi adora Govinda (soprannome di Krishna, come detto) può attraversare questo grande oceano con facilità, dalla nascita alla morte.

Krishna e i suoi appellativi

Nella religione induista, come accade per tutte le altre forme di Dio, anche la figura di Krishna viene invocata attraversa innumerevoli nomi. Riportiamo di seguito i più importanti, in ordine alfabetico:

  • Acyuta, l’infallibile
  • Bhagavan, Beato
  • Chitta Chora, Ladro di cuori
  • Dãmodara, colui che Yaśodã legò con una corda
  • Devaki-nandana, figlio di Devaki
  • Ghiridhara o Govardhanodhara, Colui che sostiene il monte Govardhana
  • Govinda o Gopala, pastore o protettore delle mucche
  • Hrishikesha, Signore dei sensi
  • Jagatpati, il Signore dell’Universo
  • Janardana, Colui che fa tremare i demoni, il vincitore degli atei o colui che mantiene tutti gli esseri
  • Keshava, colui che ha i capelli soffici, fini e lunghi, o il vincitore del mostro Keśi o colui che pettina i capelli di Srimati Radhika
  • Krsna, l’Infinitamente Affascinante
  • Mana Mohana o Manohara, Colui che affascina la mente
  • Madhava, Colui che distrugge l’illusione, l’ignoranza o sposo della dea della fortuna
  • Madhusudana, Uccisore del demone Madhu, simbolo dell’ego
  • Maheśvara, il Maestro assoluto
  • Murari, distruttore del demone Mura
  • Murali Manohara, Colui che rapisce la mente col flauto
  • Murali Dhara, Colui che regge il flauto
  • Murali Gana Lola, Incantevole suonatore di flauto
  • Mukunda, Colui che dona la Liberazione
  • Nandalal, Amato figlio di Nanda
  • Nanda Kishora, Puledrino di Nanda (termine affettivo)
  • Navanita Chora, Ladro di burro (allude ai suoi Lila, o Giochi Divini)
  • Panduranga, Guida dei Pandava, o immacolato
  • Puruşottama, la Persona Suprema o il Padre di tutti gli esseri
  • Radha Lola, Amato da Radha
  • Radhavallabh, Amato da Radha
  • Rãma, fonte inesauribile di felicità
  • Vişņu, il sostegno di tutto ciò che esiste
  • Yajnapati, il beneficiario e il maestro di tutti i sacrifici
  • Yogeśvara, il maestro di tutti i poteri o il maestro di tutti gli yoga

 

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