Olinto De Pretto – Wikipedia, pubblico dominio

Altro che Albert Einstein, la teoria della relatività è opera dell’ italiano Olinto De Pretto. 

A spiegarlo, il quotidiano britannico “The Guardian“, che nell’edizione di martedì racconta come il 23 novembre 1903, l’industriale vicentino De Pretto pubblicò sulla rivista scientifica Atte un articolo dal titolo “Ipotesi dell’etere nella vita dell’Universo“.

La frase chiave recitava: “La materia di un corpo contiene una quantità di energia rappresentata dall’intera massa del corpo, che si muovesse alla medesima velocità delle singole particelle“. 

Praticamente la celeberrima formula E=mc2 (l’energia è uguale al prodotto della massa per il quadrato della velocità della luce) spiegata parola per parola, anche se De Pretto non mise la formula in relazione con il concetto di relatività, ma con la vita dell’universo. 

Una piccola differenza che potrebbe però essere decisiva. 

Albert Einstein in una fotografia del 1947 – Wikipedia, pubblico dominio

“Una grande parte della matematica moderna è stata creata da gente a cui nessuno ha mai dato credito, come ad esempio gli Arabi – ha raccontato Robertson al Guardian -. Einstein può avere preso l’idea da qualcuno, ma le idee stesse arrivano da ogni parte. De Pretto merita sicuramente credito per gli studi che ha svolto e il contributo che ha dato, se queste cose si possono provare. Ma ciò non toglie, comunque, che la genialità di Einstein resti indiscutibile“. 

A chiarire alcuni aspetti della vicenda, ci pensa Umberto Bartocci, docente di Storia della matematica all’Università di Perugina, che alla tesi De Prettianaha dedicato anche un libro pubblicato nel 1999 da Andromeda: Albert Einstein e Olindo De Pretto – La vera storia della formula più famosa del mondo

.

Stralcio testo tratto dalla pagina: magazine.excite.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

.

 

Olinto De Pretto (Schio, 26 aprile 1857 – Schio, 16 marzo 1921) è stato un fisico e imprenditore italiano.

Laureato in agraria, fu assistente alla Scuola di agricoltura di Milano e amministratore della società “Ing. Silvio De Pretto & C”, fondata dal fratello nel 1885 e divenuta nel 1920 la De Pretto-Escher Wyss. Nel tempo libero si dedicava allo studio della fisica e della geologia.

Giovanni Virginio Schiaparelli – Wikipedia, pubblico dominio

Il 23 novembre del 1903 Olinto De Pretto presentò, all’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, un saggio dal titolo Ipotesi dell’etere nella vita dell’universo, in cui tentava, con diverse argomentazioni, di dare una spiegazione teorica alla natura dell’etere e alla forza gravitazionale sostenendo che «la materia di un corpo contiene una quantità di energia rappresentata dall’intera massa del corpo, che si muovesse tutta unita e in blocco nello spazio, con la medesima velocità delle singole particelle».

L’anno successivo, il 27 febbraio 1904, il saggio venne ufficialmente pubblicato con la prefazione del senatore astronomo Giovanni Schiaparelli.

Gli studiosi veronesi Zorzi e Speri hanno affermato che Olinto De Pretto sarebbe stato il primo ad arrivare all’intuizione della celebre formula e che anche Einstein si sarebbe ispirato ai suoi lavori nel concepire la teoria della relatività. Zorzi, Speri e in seguito Bartocci, hanno descritto in quali situazioni ipotetiche Einstein avrebbe potuto essere entrato in possesso del saggio di De Pretto prima di enunciare, a propria volta, la teoria sulla equivalenza tra materia ed energia.

Ad ogni modo non vi sono prove documentarie di tale collegamento….

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: liberliber.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

.

vedi anche: 

..