Più avanza la conoscenza scientifica, più si avvicina alle concezioni esoteriche tradizionali che vengono tramandate da tempo immemorabile attraverso organizzazioni e confraternite iniziatiche.
Oggi sappiamo che le particelle elementari che costituiscono la materia, e quindi tutto l’Universo, non sono affatto particelle materiali, ma quanti di energia che hanno tutte le caratteristiche delle onde, ma, solo all’atto dell’osservazione, presentano un comportamento corpuscolare.

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Dunque la “materialità” è una caratteristica del mondo illusorio creato dall’osservatore, non del mondo reale che è immateriale.
Queste onde sono “perturbazioni” di un unico substrato universale ed hanno una natura probabilistica e, solo l’atto di “osservare”, compiuto da un essere cosciente, è in grado di trasformare una “probabilità di esistenza” in una esistenza vera e propria, una delle tante esistenze possibili.
Questo substrato universale è l’Unica Realtà esistente, immateriale, “causa sui” (causa di se stessa), un oceano di probabilità, sede di tutte le infinite possibilità di esistenza, descrivibile per noi esclusivamente con lo strumento matematico.
La tradizione esoterica ci dice qualcosa in più: ci insegna che, all’interno dell’unico substrato universale, esistono innumerevoli piani dell’esistenza e che quello umano è solo uno di essi e ciò non ci sembra affatto in contrasto con la Meccanica Quantistica, proprio per quanto abbiamo detto all’inizio.

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Questi piani dell’esistenza, o “stati dell’essere”, sono compenetrati fra di loro, coesistenti nell’Uno che è l’unica realtà universale.
Questa realtà universale è al di fuori dell’essere, del non essere, dello spazio e del tempo. E’ priva di qualsiasi forma o definizione, indescrivibile, incorporea, infinita, assoluta, trascendente ed immanente, eterna, senza inizio, senza fine.
Al di fuori di questo principio non esiste nulla, per cui tutti i piani dell’esistenza (divino, intermedio, umano, subumano etc …), compenetrati uno nell’altro, hanno realtà solo dal loro punto di vista, sono un gioco illusorio, multiforme e fantasmagorico, all’interno dell’unica realtà, ma sono completamente irreali ed inesistenti dal punto di vista dell’Uno.
I molteplici piani dell’esistenza sono coesistenti e, ordinariamente, non hanno possibilità di rapporto o comunicazione fra di loro, ma non sempre è così, per cui dobbiamo fare alcune considerazioni e, soprattutto, chiarire il significato di esoterismo, occultismo e religione.
L’Esoterismo è la scienza che, attraverso un lungo e difficile percorso, conduce l’uomo all’identificazione con l’Uno universale, liberandolo dalle catene dell’illusione e della sofferenza, ed ha una valenza decisamente superiore.
Occultismo e religione sono praticamente equivalenti, in quanto attraverso formule e riti, riescono a sfruttare a beneficio dell’uomo forze ed entità di altri piani dell’esistenza.
Mentre l’occultismo e la magia si rivolgono ad entità situate in piani dell’esistenza inferiori o simili a quello umano, le religioni si rivolgono ad entità situate in piani dell’esistenza superiori a quello umano e meritano un discorso a parte.
Chiariamo subito che, secondo la visione tradizionale, queste forze ed entità, anche se superiori all’uomo e perciò definite angeliche o divine, sono parte integrante di questa specie di sogno all’interno dell’Uno e, proprio come l’uomo, prigioniere della illusorietà del loro mondo.
In questa ottica si può comprendere il significato del Rito: una serie di azioni, svolte da una o più persone consacrate, con le quali ottenere il favore di una particolare divinità per una qualche esigenza della comunità o del singolo.
I principali elementi costitutivi del Rito sono il Sacrificio e la recitazione di particolari formule sempre identiche ed immutabili nel tempo.
Il Sacrificio consiste nell’offerta alla divinità di oggetti, cibo, animali o anche, nel passato, di esseri umani.
La recitazione delle formule in modo ripetitivo ha lo scopo principale di “staccare” la mente dell’officiante dal mondo sensibile, permettendogli così di “contattare” il piano di esistenza della divinità invocata.
L’efficacia del Rito consiste proprio nella sua azione che oseremo definire meccanica ed automatica: se eseguito correttamente, le forze e le entità invocate vengono imbrigliate e quasi costrette ad eseguire le richieste degli officianti.
Tutta la antichissima raccolta di scritti che costituiscono i Veda dell’Induismo è una vera e propria scienza del rito. Potremmo dire che, mentre i Veda rappresentano l’aspetto religioso dell’Induismo, le Upanisad ne rappresentano invece l’aspetto esoterico.
Limitandoci alla Tradizione Cristiana Occidentale, possiamo senz’altro affermare che la Santa Messa, caratterizzata dalla liturgia e dal sacrificio del pane e del vino, si inquadra perfettamente nel discorso del Rito e della sua efficacia, così come le preghiere, come il Padre Nostro, l’Ave Maria etc…, si inquadrano perfettamente nel discorso delle formule ripetitive.
In particolare, il Santo Rosario, ha tutte le caratteristiche delle formule ripetitive dell’antico passato e la sua recitazione, quando raggiunga effettivamente lo scopo di staccare la mente del fedele dal mondo sensibile, può anche essere estremamente efficace e non importa quale sia la vera natura dell’entità alla quale si rivolge.

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Stesso discorso per le figure di alcuni santi o patroni di qualche paese.
Questi ultimi sono vere e proprie “forze locali” di piani dell’esistenza molto simili a quello umano che, in centinaia di anni di venerazione, hanno accumulato una certa energia spirituale, per cui il fenomeno delle “grazie” può essere considerato reale.
Per ottenere la “grazia” non basta però l’energia spirituale dell’entità locale, ma è indispensabile la fede cieca del richiedente. Possiamo infatti affermare che la fede è uno degli elementi indispensabili per l’efficacia del Rito, che, in questo caso, consiste nella preghiera.
Contatti di altri piani dell’esistenza con quello umano sono anche quelle rare apparizioni di entità superiori che sono effettivamente avvenute come quella di Fatima in Portogallo.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: giuseppemerlino.wordpress.com e rilasciata con licenza CC BY-NC-ND 4.0  Vi suggrisco di continuare la lettura sulla pagina segnalata

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