• La confessione

Giov. 20:21-23: “‘Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi’. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi’”. 

 

RIFLESSIONI:

Dio vuole donarci il suo perdono attraverso il sacramento della confessione La nostra riconciliazione con Dio, il ritorno alla casa del Padre, sull’esempio del figlio prodigo, si attua mediante Cristo.
La sua passione e morte in croce si collocano tra ogni coscienza umana, ogni peccato umano, e l’infinito amore del Padre.
Tale amore, pronto a sollevare e perdonare, non e’ altro che la misericordia. Ognuno di noi nella conversione personale, nel pentimento, nel fermo proposito di ravvedimento, infine nella Confessione, accetta di compiere una personale fatica spirituale, la quale e’ prolungamento di quella “fatica salvifica” intrapresa dal nostro Redentore.
Non della severità di Dio parlano i confessionali del mondo, presso i quali gli uomini manifestano i propri peccati, ma piuttosto della sua bontà misericordiosa. E quanti si avvicinano al confessionale, talora dopo molti anni e col peso di peccati gravi, nel momento di allontanarsene, trovano il desiderato sollievo; incontrano la gioia e la serenità della coscienza, che fuori della Confessione non potranno trovare altrove. Nessuno infatti ha il potere di liberarci dal nostro peccato, se non soltanto Dio.
Dunque questo nostro sforzo di conversione e di penitenza intraprendiamolo per Gesù, con Lui e in Lui. Se non lo intraprendiamo, non siamo degni del nome di “cristiani”, non siamo degni di quello che Gesù ci ha donato con la sua vita, morte e risurrezione.
Ci dice ancora l’apostolo Paolo: «Se uno e’ in Cristo, e’ una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliato con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione» (2 Cor 5,17-18).
Non manchino a nessuno quindi la pazienza e il coraggio di fare ammenda dei propri peccati, confessandoli nel Sacramento della Riconciliazione. Non manchi a noi sopratutto l’amore per Cristo che ha dato per noi tutto se stesso.
Tale amore faccia scaturire nei cuori la stessa profonda fiducia che scaturì nel cuore del figlio prodigo: «Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato!»

Giovanni Paolo II, 16 Marzo 1980

Testo pervenuto via email dal sito: scapellato.com

Rembrandt – Il ritorno del figliol prodigo – Wikipedia – Pubblico dominio

 

Il sacramento della penitenza e della riconciliazione
tratto da: perfettaletizia.it

(Lumen Gentium, 11): “Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l’esempio e la preghiera”.

  • Il credo:
    Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
    creatore del cielo e della terra,
    di tutte le cose visibili e invisibili.
    Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
    unigenito Figlio di Dio,
    nato dal Padre prima di tutti i secoli:
    Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
    generato, non creato,
    della stessa sostanza del Padre;
    per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
    Per noi uomini e per la nostra salvezza
    Discese dal cielo,
    e per opera dello Spirito Santo
    si è incarnato nel seno della Vergine Maria
    e si è fatto uomo.
    Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
    morì e fu sepolto.
    Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
    è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
    E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti,
    e il suo regno non avrà fine.
    Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
    e procede dal Padre e dal Figlio.
    Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
    e ha parlato per mezzo dei profeti.
    Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.
    Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.
    Aspetto la risurrezione dei morti
    E la vita del mondo che verrà. Amen.
  • I dieci comandamenti:
    Io sono il Signore Dio tuo:
    1) Non avrai altro Dio fuori di me.
    2) Non nominare il nome di Dio invano.
    3) Ricordati di santificare le feste.
    4) Onora il padre e la madre.
    5) Non uccidere.
    6) Non commettere atti impuri.
    7) Non rubare.
    8) Non dire falsa testimonianza.
    9) Non desiderare la donna d’altri.
    10) Non desiderare la roba d’altri.
  • I due comandamenti della carità:
    1) Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore,
    con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.
    2) Amerai il prossimo tuo come te stesso.

Giuseppe Molteni – La confessione, 1838, Collezione Artgate Fondazione Cariplo – Questo file è licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons CC BY-SA 3.0

Per una vera confessione occorre:

  1. L’esame di coscienza. 
  2. Il dolore -contrizione- di tutti peccati commessi: pensieri, parole, opere ed omissioni. 
  3. Il proposito di non più peccare. 
  4. L’accusa al sacerdote di tutti i peccati gravi (mortali) commessi dall’ultima confessione (loro realtà e loro numero), essendo molto utile per l’avanzamento spirituale anche l’accusa dei peccati veniali. 
  5. La soddisfazione della penitenza data dal sacerdote, intesa come inizio di un rinnovato impegno di conversione e di riparazione.
     

Esame di coscienza per ritornare alle beatitudini evangeliche.

1) Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.
-Hai esercitato le tue capacità con arroganza, con superbia, senza considerare il valore degli altri?
-Ti sei appropriato dei doni di Dio, misconoscendo così Colui che te li ha dati?
-Hai amato Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze?
-Ti sei rivolto a Dio con fiducia di figlio o con la pretesa che Egli sia al tuo servizio?
-Hai pensato male di Dio ritenendolo indifferente, distante, duro, pronto a colpire?
-Hai rubato?

2) Beati gli afflitti perché saranno consolati.
-Il tuo dolore ti ha portato al vittimismo e all’arida contestazione del prossimo?
-Consideri i tuoi fratelli come dei rifiutati da Dio quando sono nel dolore?
-Hai partecipato con la presenza e la preghiera al dolore altrui?
-Hai mescolato al tuo pianto ostilità verso Dio?
-Hai bestemmiato Dio, la Madonna, i Santi?
-Nella preghiera ami le consolazioni di Dio piuttosto che il Dio delle consolazioni?

3) Beati i miti perché erediteranno la terra.
-La tua mitezza è stata finzione di modi o vera imitazione di Cristo, mite e umile di cuore?
-Sei stato mite anche quando sottoposto ad ingiurie e maltrattamenti?
-Nell’esprimere un giusto sdegno per l’ingiustizia ti sei lasciato andare a clamori e maldicenza?
-Hai pensato che il trionfo del Vangelo passi attraverso la potenza e non l’umiltà e la carità?
-Sei in difficoltà di speranza di fronte ad un mondo che ritiene la “debolezza” di Cristo perdente?
-Vedendo che la tua mitezza ti avvicina gli uomini, li hai portati a Dio o li hai trattenuti a te?

4) Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati.
-Hai partecipato alla Celebrazione Eucaristica alla domenica e nelle feste comandate?
-Sei stato pessimista vedendo il male nel mondo, dimenticando come Dio sa trarre il bene anche dal male?
-Hai dimenticato che il Signore ritornerà per concludere la sua giustizia salvifica nella nostra risurrezione?
-Hai annunciato e testimoniato la misericordia di Dio, che è la redenzione operata da Cristo?
-Hai pregato affinché tutti gli uomini si aprano all’accoglienza della salvezza portata da Cristo?
-Sei stato giusto con coloro che hanno relazione di lavoro con te?

5) Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia.
-Ti sei alterato vedendo il male degli altri?
-Hai giudicato e condannato?
-Hai coperto il peccato del fratello o ne hai diffuso notizia?
-Hai invocato da Dio “un fuoco” sui cattivi?
-Hai dimenticato nelle tue preghiere chi ti è ostile?
-Hai procurato di fare opere di bene per i poveri e ciò senza compiacerti?

6) Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.
-Hai conservato la purezza del tuo corpo?
-Il tuo cammino di fidanzamento ha conosciuto cedimento ai sensi?
-Nel campo della regolazione delle nascite hai seguito i metodi contraccettivi moralmente leciti?
-Hai violato la fedeltà coniugale?
-Hai fatto o favorito l’aborto?
-Hai fatto la Comunione con il peccato nel cuore?

7) Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.
-Sei stato uomo di riconciliazione e di pace anche quando eri colpito?
-Hai amato e difeso la Chiesa segno e strumento di unione e di pace tra tutti gli uomini?
-Hai dato pace agli altri comprendendoli, consolandoli e difendendoli dalle ingiustizie?
-Hai turbato la fede dei fratelli con disinformazioni e dubbi?
-Hai osservato le pratiche penitenziali prescritte dalla Chiesa?
-Hai rispettato il padre e la madre?

8) Beati i perseguitati a causa della giustizia perché di essi e’ il regno dei cieli.
-Hai mentito, calunniato, dando così dolore ai fratelli?
-Ti sei abbattuto di fronte alle ostilità del mondo dubitando della vicinanza di Dio?
-Sei stato pronto a subire disagi per aiutare i fratelli nel bisogno?
-Hai preferito te stesso agli altri, non sopportando e non tacendo le tue sofferenze?
-Hai trasformato le cose cattive in amore come ci ha insegnato Gesù crocifisso?
-Hai testimoniato Cristo con una quotidianità coerente?

Atto di dolore:

Mio Dio, mi pento e mi dolgo
con tutto il cuore dei miei peccati,
perché peccando
ho meritato i tuoi castighi,
e molto più perché ho offeso te,
infinitamente buono e degno
di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo col tuo santo aiuto
di non offenderti mai più
e di fuggire le occasioni prossime
di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.

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