John Melhuish Strudwick – A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 – Le Moire Cloto e Lachesi intente a tessere il filo del fato. La Moira Atropo siede nell’attesa inesorabile di reciderlo – Wikipedia, pubblico dominio

L’idea che il destino di ogni essere umano è già segnato e dominato da forze che lo soverchiano è vecchia quanto l’umanità stessa.

Il trionfo della morte, o le 3 Fate. Arazzo fiammingo. Victoria and Albert Museum, Londra. – Wikipedia, pubblico dominio

Per indicare queste forze i greci si servivano di parecchi termini, come demone o destino, ma ricorrevano soprattutto a metafore basate sul concetto del “filo” della vita.

E’ così che nella più antica personificazione della letteratura greca, Esiodo menziona le tre filatrici, le Klothes. Del resto Esiodo fu il primo a dare un nome e ad assegnare un compito particolare ad ognuna delle tre sorelle: 

  • Cloto filava lo stame della vita,
  • Lachesi distribuiva a ciascuno la parte del filo che gli spettava in sorte,
  • Atropo lo tagliava all’ora prestabilita.

Le Moire (o Parche) erano figlie di Zeus e di Temi. Tuttavia Pindaro, in un poema di epoca più tarda, ne fece le ancelle di Temi al suo matrimonio con Zeus.

Esse agivano spesso contro la volontà di Zeus, ma tutti gli dei erano tenuti all’obbedienza nei loro confronti, perché l’esistenza stessa delle Moire garantiva il buon ordine dell’universo, al quale anche gli dei erano soggetti.

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Francisco de Goya, The Fates (Atropo) – Wikipedia, pubblico dominio

Stralcio testo tratto dalla pagina: roccioso.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…