La parola “geste“, in francese, va ad indicare la trattazione della tradizione eroica di un’antica famiglia o di un lignaggio.
Dunque, quando si parla di chanson de geste, ci si riferisce ad una letteratura nata in circuiti colti, più in particolare, all’interno delle corti feudali ma, nonostante ciò, la sua diffusione avviene comunque oralmente, come tutta la tradizione popolare, diretta ad un pubblico dunque non necessariamente colto.

Basilica-Cattedrale di Nostra Signora dell’Annunciazione di Moulins; vetrata di Santa Caterina, conosciuta come la vetrata dei duchi, fine del XV secolo. Particolare: Carlo Magno. – Wikipedia – Author: Vassil, opera propria – Immagine di pubblico dominio

Le canzoni di gesta più celebri si organizzavano in cicli, tra i quali 3 sono i più celebri: il ciclo di Carlo Magno, che è anche il più antico, incentrato sulla narrazione delle imprese di Carlo e dei suoi paladini in lotta contro i Saraceni; il ciclo di Guglielmo d’Orange, incentrato sulle gesta di questo nobile feudatario; e il ciclo dei vassalli ribelli, che si colloca in un momento storico in cui la legittimazione del potere feudale viene progressivamente meno.


In particolare, la celeberrima “Chanson de Roland” – composta intorno al 1080 e formata da circa 4000 decasillabi – appartiene al primo ciclo. Di quest’opera, la più antica copia manoscritta pervenuta è conservata ad Oxford e risale al XII secolo. La copia in oggetto riporta alla fine la firma di Turoldo, il quale verosimilmente, non fu l’autore bensì il copiatore del poema.

Illustrazione della copertina per l’edizione popolare de La Chanson de Roland di Léon Gautier, Mame, Tours, 1881 – Wikipedia – Autore: Luc-Olivier Merson, immagine di pubblico dominio

La vicenda narrata nella “Chanson de Roland” è ambientata nel 778, durante la spedizione che i Franchi condussero contro i Saraceni. Episodio principe di tutto il poema è la morte di Orlando, personaggio che perfettamente incarna gli ideali del guerriero e del martire religioso modello.
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Stralcio testo tratto dalla pagina: questopiccolograndemondo.blogspot sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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