Matteo 13:29,30
[29] No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. [30] Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”.

 

Luca 4:18,19
[18] Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione,e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, [19] e predicare un anno di grazia del Signore..

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Joseph Ferdinand Keppler – L’illustrazione mostra una figura femminile con uno scudo etichettato ‘Tolleranza’ e una spada etichettata ‘Conoscenza’, usando un cavo etichettato ‘Uguaglianza’ per trattenere un grande serpente etichettato ‘La Libertà Di Culto’ che ha fatto prigioniero un bambino con un cappello etichettato ‘ S del Rifugio’. – Wikipedia, pubblico dominio

RIFLESSIONE

La risposta spontanea alla domanda: che cosa significa essere libero? è la seguente: libero è colui che può fare solo ciò che vuole senza essere impedito da una costrizione esteriore e che gode, di conseguenza, di una piena indipendenza. Il contrario della libertà sarebbe così la dipendenza della nostra volontà da una volontà estranea.
Ma l’uomo sa sempre ciò che vuole? Può tutto quello che vuole? Limitarsi al proprio io e separarsi dalla volontà altrui è conforme alla natura dell’uomo? Sovente la volontà di un momento non è la volontà reale, e nel medesimo uomo possono coesistere voleri contraddittori.
Ma, soprattutto, l’uomo si scontra con i limiti della propria natura: vuole di più di quanto non possa. Così l’ostacolo che si oppone al suo volere non viene sempre dal di fuori, ma dai limiti del suo essere. Appunto per questo, pena la sua distruzione, l’uomo deve imparare ad accordare la sua volontà con la sua natura.

Verità e giustizia, regole della libertà

Inoltre, ogni uomo è orientato verso gli altri uomini ed ha bisogno della loro convivenza. Solo imparando a accordare la sua volontà a quella degli altri in vista di un vero bene, egli farà l’apprendistato della rettitudine del volere. È dunque, l’armonia con le esigenze della natura umana che rende umana la volontà stessa. In effetti, questa richiede il criterio della verità ed una giusta relazione con la volontà altrui.
Verità e giustizia sono così la misura della vera libertà. Quando si allontana da questo fondamento, l’uomo, scambiando se stesso per Dio, cade nella menzogna e anziché realizzarsi, si distrugge.

Lungi dal compiersi in una totale autarchia dell’io e nell’assenza di relazioni, la libertà non esiste veramente se non là dove legami reciproci, regolati dalla verità e dalla giustizia, uniscono le persone. Ma perché tali legami siano possibili, ciascuno deve essere personalmente vero.
La libertà non è libertà di fare qualsiasi cosa: è libertà per il bene, nel quale solo risiede la felicità. Il bene è, quindi, il suo scopo. Di conseguenza, l’uomo diventa libero nella misura in cui accede alla conoscenza del vero, e questa conoscenza – e non altre forze quali che siano – guida la sua volontà.
La liberazione in vista della conoscenza della verità, che sola diriga la volontà, è condizione necessaria per una libertà degna di questo nome.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: vatican.va sulla quale potete approfondire l’argomento in oggetto o, più semplicemente, continuarne la lettura…

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