Il 2 novembre 1755, l’imperatrice d’Austria, Maria Teresa d’Asburgo, dà alla luce il suo quindicesimo figlio, una bambina che battezza Maria Antonia. A soli 14 anni, Maria Antonia viene promessa in sposa all’erede al trono di Francia, il nipote di Luigi XV. Nel 1770, lascia l’Austria per sempre, diretta verso la Francia, dove prenderà il nome di Maria Antonietta.
Luigi, l’erede al trono, si piega alla ragion di Stato e sposa Maria Antonietta. Nonostante il fasto della cerimonia, il matrimonio non porta i risultati sperati: Maria Teresa viene informata che l’unione non è stata consumata, e le voci a corte incolpano la giovane sposa. Si diffonde la reputazione di Maria Antonietta come una donna frivola e superficiale, dedita solo al divertimento e alle mode stravaganti di Parigi. La sua intimità con una dama di compagnia alimenta i pettegolezzi, soprattutto in assenza di un erede. Tuttavia, la verità è che Luigi soffre di una malformazione fisica che gli impedisce i rapporti sessuali, problema che verrà risolto solo più tardi con un intervento chirurgico.
Nel 1774, Luigi XV muore di vaiolo, e Maria Antonietta e suo marito diventano i nuovi sovrani di Francia. Poco dopo, la regina viene a sapere che il rifornimento di pane, l’alimento principale per i contadini, è stato interrotto. La frase celebre che le viene attribuita, “Che mangino brioche!“, è emblematica dell’ostilità che la circonda, ma è una falsità: Maria Antonietta era consapevole delle difficoltà del popolo.
Dopo otto anni di matrimonio, e a seguito dell’intervento chirurgico di Luigi, Maria Antonietta rimane incinta, e il 18 dicembre 1778 dà alla luce una bambina. Nel 1781, finalmente, nasce un erede maschio. Tuttavia, la situazione finanziaria della Francia si aggrava.
Nell’inverno rigido tra il 1788 e il 1789, la tragedia colpisce nuovamente Versailles: il figlio maggiore di Maria Antonietta, l’atteso erede al trono, si ammala di tubercolosi e muore. In primavera, mentre i sovrani sono ancora in lutto, la situazione politica degenera: i membri degli Stati Generali formano l’Assemblea Nazionale e giurano di non sciogliersi fino a quando la Francia non avrà una costituzione.
Il 14 luglio 1789, la rivolta esplode a Parigi. Mentre i ribelli assaltano la Bastiglia, Maria Antonietta cerca di convincere il re a usare la forza, ma invano. Nell’ottobre dello stesso anno, i parigini insorgono di nuovo, costringendo la famiglia reale a rifugiarsi nel palazzo delle Tuileries, dove rimarranno prigionieri per 18 mesi, con la situazione che peggiora di giorno in giorno.
La notte del 20 giugno 1791, Maria Antonietta e la famiglia reale tentano la fuga, ma vengono riconosciuti e arrestati a Varennes.
Nel settembre 1791, Luigi XVI è costretto ad accettare la costituzione, nonostante l’opposizione della regina.
All’alba del 10 agosto 1792, ventimila parigini circondano il palazzo reale. Luigi XVI, consapevole dell’inutilità della resistenza, abbandona il palazzo con la sua famiglia e i ministri, e vengono tutti portati nella fortezza del Tempio, che diventa la loro prigione.
Durante la prigionia, Luigi XVI e Maria Antonietta si riavvicinano, ma fuori le tensioni continuano a crescere. Nel settembre 1792, temendo una controrivoluzione, il popolo di Parigi scatena una violenta repressione, massacrando 1.400 nobili. Poco dopo, la monarchia viene abolita e nasce la Repubblica Francese. Quando viene scoperta la corrispondenza segreta di Luigi XVI, diventa chiaro che il re ha cercato di soffocare la rivoluzione, garantendo così il suo destino.
Il 21 gennaio 1793, Luigi XVI viene ghigliottinato. Il 1° luglio, Maria Antonietta viene separata dal figlio, rinchiuso in un’altra parte della prigione. Dopo l’assassinio di Marat, uno dei capi rivoluzionari, la furia del popolo richiede vendetta.
Maria Antonietta viene trasferita alla Conciergerie, la prigione famosa per ospitare i condannati a morte prima della ghigliottina. Il suo processo è solo una formalità, e il 16 ottobre 1793, Maria Antonietta viene giustiziata
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